Bagnara nell’epoca normanna negli studi di Emilia Zinzi

 ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE E INSEDIATIVA DELLA CALABRIA NORMANNA.

PER UNO SGUARDO D’INSIEME

a cura di Emilia Zinzi

“Ultima verso Sud, l’abbazia di S. Maria e XII Apostoli di Bagnara, documentata come fondazione promossa da Ruggero fra 1082 e 1083 ed affidata ad un gruppo di religiosi d’oltralpe “qui nuper a transmontanìs partibus venerant, causa eundi sepulcrum Ierosolimis”. Un’abbazia-castrum, in vista della Sicilia, della quale recentemente si è tentata una parziale restituzione da fonti scritte e iconografiche, oggi fisicamente documentata da pochi ruderi, sopravvissuti alla catastrofe tellurica del 1783.”

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Il “Fondo librario-archivistico Emilia Zinzi” nuova risorsa per gli studi scientifici sulla Calabria

È pervenuto presso la Biblioteca di Area Umanistica “F. E. Fagiani” dell’Ateneo il “Fondo librario-archivistico Emilia Zinzi”, appartenuto alla compianta professoressa Emilia Zinzi (1921-2004), storica dell’arte, già docente di Storia dell’Arte presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Reggio Calabria.
Il Fondo rappresenta un notevole giacimento documentale per gli studi storico-artistici e di storia del territorio calabrese, in particolare per quanto attiene alla storia e all’archeologia medievale della Calabria e all’assetto dei suoi territori in epoca antica e moderna. Si iscrive perciò in modo ottimale nelle raccolte della Biblioteca, già arricchite da precedenti donazioni di fondi privati specialistici (Tanino De Santis, Goffredo Gambarara, Ilario Principe, Luigi Spezzaferro) di particolare interesse per gli studi sulla Calabria. Ciò determina una positiva concentrazione documentaria in grado di supportare nuove ricerche in campo storico-artistico e archeologico con particolare riferimento al territorio calabrese.
Il “Fondo librario-archivistico Emilia Zinzi” si compone di una sezione di materiali bibliografici a stampa, di circa 4.500 volumi a stampa e 165 pubblicazioni seriali, e di una sezione archivistica di circa 16.000 unità, incluse fotografie, diapositive e negativi che documentano l’evoluzione di alcuni siti culturali calabresi tra gli anni ’70 e ’90.
La donazione del Fondo è stata vincolata da parte degli eredi al raggiungimento di precisi obiettivi di valorizzazione scientifica e culturale. Secondo gli intendimenti espressi in vita dalla professoressa Emilia Zinzi, la donazione dovrà incrementare la conoscenza del patrimonio artistico e culturale e la consapevolezza della storia regionale della Calabria, soprattutto tra gli studenti e i giovani ricercatori, ai quali la professoressa Zinzi si è dedicata per tutto l’arco della sua attività di docente universitaria e di ricercatrice.
In particolare, l’Università si è impegnata a porre in essere, attraverso la Biblioteca di Area Umanistica “F. E Fagiani”, le seguenti linee di azione:
• preservare l’unità e l’integrità del fondo documentario;
• intitolare il complesso librario-archivistico “Fondo Emilia Zinzi”;
• istituire un Comitato scientifico, con funzioni di consulenza e di proposta;
• assicurarne in tempi rapidi la catalogazione;
• garantire la fruibilità del fondo da parte di studiosi e ricercatori;
• valorizzare il fondo mediante opportune iniziative culturali e scientifiche;
• promuovere la digitalizzazione del materiale iconografico e archivistico di particolare interesse, potenzialmente a rischio di degrado, previo reperimento di fondi anche esterni;
• sviluppare forme laboratoriali di studio dei materiali documentari del Fondo, anche mediante tirocini didattici;
• proseguire l’incremento del patrimonio bibliografico della Biblioteca nei settori disciplinari maggiormente rappresentati nel Fondo Zinzi (storia dell’arte, archeologia, storia del territorio calabrese).

Fonte: Biblioteca di Area Umanistica

 

 

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Post Author: Gianni Saffioti