Maggio 2009. Volontariato e associazioni a Bagnara: vero amore verso la cittadina o misero opportunismo?

Quello che tenterò di esprimere è semplicemente una mia analisi personale, e non verità, basandomi su dei dati di fatto inconfutabili, tangibili e documentabili. Posto questo preambolo, la mia opinione certamente è esclusivamente personale e per quanto tale condivisibile o meno,  non parto certamente dal presupposto di avere ragione, io dico solamente, come al solito, quello che penso.

L’argomento sul quale dirò la mia è il volontariato, nobile vocabolo usato dal singolo per manifestare la propria partecipazione volontaria e non obbligatoria per servire ed essere utile alla società. Ogni persona che si rende utile, anche con piccoli gesti al bene comune fa volontariato.

Quando più persone che decidono di fare volontariato si organizzano in gruppo, manifestando di condividere insieme determinate convinzioni sociali, ricreative, politiche, sportive, ecc. si formano delle piccole assemblee popolari che nello specifico sono o dovrebbero essere omogenee. Nascono quindi le associazioni, i partiti, i sindacati, le congreghe, i clan, le logge, i circoli, i club ed altro ancora.

Le cose cominciano a complicarsi leggermente quando lo stesso individuo, probabilmente molto fortunato da avere cosi tanto tempo libero a disposizione, condivide più convinzioni partecipando attivamente alla vita associativa di due o più gruppi. Le complicazioni diventano maggiori quando poi oltre  a partecipare attivamente alle attività delle organizzazioni, in una o in più di esse si ricoprono cariche decisionali o gestionali. Se poi questo individuo fa parte e ricopre cariche in due o più gruppi che manifestano gli stessi intenti, le complicazioni cominciano a diventare incoerenze, che per quanto tali ci portano ad essere dubbiosi della veridicità del suo cammino di volontariato all’interno delle varie assemblee dove partecipa.

Certamente chi ha la fortuna di avere tempo da dedicare a più appartenenze, lo può fare e non incorre in nessuna penalità legislativa, egli avrà senz’altro vari modi di proporsi e quindi non gli basta un solo gruppo associativo di appartenenza. Ma quando poi coerentemente o non, è parte integrante di dinamiche simili, che si interessano delle stesse cose ma guardandole da posizioni diverse, come si pone davanti ad esse?

Una cosa è certa, chi si trova in almeno una delle situazioni sopra descritte, non fa certo parte della categoria più elevata del volontariato, quella degli eccellenti, e certamente non si può dire un virtuoso di tale sua scelta.

Volendo ancor di più complicare le cose diciamo che se presuntuosamente si volesse riunire in una unica assemblea tutti gli appartenenti alle varie categorie di gruppi, associazioni, congreghe, logge ecc. scopriremmo che il numero totale degli aderenti a tali aggregazioni è nettamente inferiore alla somma dei componenti di ogni aggregazione stessa per il motivo sopra esposto nell’esempio. Cioè ogni persona, considerato il tanto caro amato tempo libero a disposizione, aderisce a due o più gruppi e quindi poniamo caso che l’assemblea della totalità delle associazioni in forma democratica dovesse eleggere un direttivo o comitato o segreteria ecc. ecc. si pone il caso che una persona iscritta a più associazioni avrebbe diritto a più voti, cosa non ammessa in una società democratica. E se più persone iscritte contemporaneamente alle stesse associazioni determinassero l’esito di queste votazioni? E con quale criterio si porterebbero a votare gli iscritti alle associazioni, in base alla loro iscrizione, numero di tessera, o cosa. E quale valore assume una associazione con 170 iscritti ed un’altra con solo iscritto? La rappresentanza dentro il comitato è uguale per chi a moltitudine di iscritti e chi invece ha pochi iscritti? Siamo convinti che all’interno di tutte le associazioni gli iscritti o i soci siamo tutti favorevoli alla nascita di questo comitato? Non sarebbe meglio fare delle singole riunioni di consultazioni con regolare voto per ogni associazione e mettere a verbale la volontà degli iscritti?

Mi limito solo a questi brevi e semplici esempi e non mi spingo alle contraddizioni esistenti tra fondazioni diverse per dire che a parer mio il vocabolo volontariato ha credito solo se è di tipo eccellente, ovvero quando dimostra costantemente e coerentemente il suo disinteresse verso ciò possa recare benefici alla sua persona restando saldamente ancorato alle idee e all’etica che lo hanno indotto ha praticare il volontariato stesso. Ci sono persone che senza associarsi si rendono utili costantemente alla società e silenziosamente per convinzioni personali collaborano al suo sviluppo. Due o più associazioni non potranno mai avere gli stessi obbiettivi o l’una perseguire l’obbiettivo di un’altra, figuriamoci poi se ci potrà mai essere una cooperazione tra di esse. Sarebbe un fallimento dell’associazionismo stesso e del volontariato. Forviante è illudersi o voler illudere che lo spirito della nostra cittadina si possa ricostruire dalla concordanza delle associazioni, per quanto tali e tante, sono nate con scopi ed obiettivi diversi se non opposti tipo caccia e pesca ed ambientalisti. E poi cosa mai potrà significare “ricostruire lo spirito ed i motivi della nostra cittadina”, si riconosce finalmente con queste parole l’attuale fallimento sociale, quindi un dato di fatto molto importante.

Si provi a setacciare i nomi di tutti gli iscritti ai vari raggruppamenti cittadini e poi si cominci a costruire il mosaico tra coloro che sono iscritti a più  “chiese”, si avrà un disegno inimmaginabile, dove elementi iscritti allo stesso partito fanno parte di congreghe diverse, altri iscritti allo steso sindacato aderiscono ad associazioni culturali diverse, iscritti allo stesso club sportivo si trovano su sponde opposte ambito logge, e cosi via fino a dimostrare le contraddizioni e le assurdità di tante tessere nella stessa tasca.

La libera espressione di ogni individuo è rispettabilissima, cosa diversa è la presunzione di voler fare volontariato esprimendosi in modi diversi con costumanze diverse, non so sinceramente, con queste premesse tangibili e documentabili come si possa ricostruire questo famoso spirito e questi benedetti motivi della nostra cittadina. Tutto questo fracasso mediatico, siamo sicuri che sia amore per la cittadina o è ancora una volta solo e misero opportunismo?

Il dubbio sopra presentato è nato quando ho letto il comunicato stampa della seconda riunione delle associazioni, dove solo 6 su 30 erano presenti, comunicato stampa gravissimo, pubblicato da più siti web e da giornali locali, di stampo dittatoriale e che purtroppo non è ancora stato smentito e che tra le altre assurdità si domandava il perché della nascita di altre associazioni turistiche quando c’è già la pro loco. Ma allora la pluralità a cosa serve? Perché ci sono tanti partiti? Tante squadre di calcio? E la lista potrebbe continuare all’infinito. Perché si è scritta una frase del genere quando poi si parla di concordanza tra le associazioni?

Altro punto che chiedo venga al più presto smentito è quello assurdo di  voler sindacare sull’operato di associazioni nate e registrate per scopi e proposte multiformi. La frase contenuta nel comunicato che riportiamo integralmente “In effetti i presenti si domandano il perché un’associazione che è nata e si occupa di un determinato ambito, come per esempio quello dello sport, deve interessarsi degli aspetti culturali e sociali, settore in cui sussiste già l’interesse di altri sodalizi”e riferita quasi esclusivamente all’operato di una associazione in particolare, deve essere smentita pubblicamente, in quanto gravissima e lesiva nei confronti di una associazione che si è evoluta in più campi ed ha il potenziale di evolversi ancora maggiormente e dare maggiori contributi alla crescita sportiva, sociale e culturale della cittadina.

Con le premesse di quel comunicato stampa non si può andare avanti, e la pretesa che l’amministrazione comunale consulti il coordinamento nato tra le associazioni prima di concedere contributi, come scritto nel comunicato, rasenta il ridicolo se non nettamente smentita pubblicamente.

Mi domando come si può parlare di volontariato pro Bagnara se poi sotto sotto, come sottolineato dal comunicato stesso il nocciolo della questione diventano i contributi per le manifestazioni?

Personalmente come volontariato intendo “dare qualcosa di se stesso senza avere la pretesa di ricevere nulla in cambio”, e qualche rigo più in alto l’ho apostrofato come volontariato di tipo eccellente. E’ dal lontano 1985 che coscientemente faccio volontariato pro Bagnara, inconsciamente forse lo facevo anche prima, senza mai chiedere una lira a nessuno, anzi considerandolo un hobby ci spendo pure e volentieri dei soldi, pochi, in base alle mie disponibilità e senza mai recriminare. Dalla mia posizione di persona libera da ogni tipo di “gregge” mi domando a cosa serve tutto questo can can. Penso che qualsiasi persona o associazione se vuole dare il proprio apporto a “ricostruire lo spirito ed i motivi della nostra cittadina” lo possa fare senza dare conto a nessuno, ne tanto meno al fantomatico coordinamento tanto voluto da poche e spero disinteressate persone. Per questo, credendo nella buona fede dei promotori chiedo che venga smentito pubblicamente ed ufficialmente il comunicato stampa del primo marzo 2009, che rinnega quanto gli stessi si propongono di realizzare. Nonostante tutto questo, per non buttare al vento ed in pasto ai soliti approfittatori tutto il lavoro svolto da me personalmente e da tutto L’ARCHIVIO STORICO FOTOGRAFICO BAGNARESE, che non è assolutamente una associazione ma un punto di convergenza di centinaia di persone che collaborano di un volontariato eccellente, non chiudo le porte a cosi presuntuosa proposta di collaborare per il bene della cittadina, e lo faccio a nome mio personale e di tutte le  persone che collaborano con L’ARCHIVIO STORICO FOTOGRAFICO BAGNARESE.

Si chiarisca bene e con quali criteri si vuole creare questa comunione di gruppi, attualmente mi appare una brodaglia condita da un comunicato stampa salato ed indigesto.

Si allega comunicato stampa di cui si chiede ufficiale smentita:

“01 MARZO 2009

 Ieri mattina è stata la volta della seconda assemblea delle associazioni, voluta con forza dal Presidente della Pro Loco con lo scopo ben preciso di costituire un coordinamento tra le associazioni ed iniziare una fase importante per la vita aggregativa bagnarese. I presenti risultano oltre al delegato comunale dott. Gugliemo e alla Pro Loco, promotrice dell’iniziativa, i presidente dell’Associazione IRC, Italia-Israele, Società Operaia di M.S., Agess, Languages all togheter e Capo Marturano. “La riunione è stata molto proficua, si è subito individuato un problema importante da approfondire e abbiamo aperto un dialogo serio tra i rappresentanti presenti.” Questa è stata la dichiarazione di Bruno Ienco, presidente della Pro Loco al termine della riunione. In effetti il problema dell’individualismo è subito emerso nel corso della discussione. Un altro problema messo in luce per ciò che concerne il mondo associativo è stato “la pluralità di scopi delle Associazioni bagnaresi” . Infatti, il rappresentante dell’Associazione Italia-Israele, dott. Giuseppe Barilà, ha subito messo in luce questa preoccupazione che sarebbe uno dei mali da risolvere tra le aggregazioni. In effetti i presenti si domandano il perché un’associazione che è nata e si occupa di un determinato ambito, come per esempio quello dello sport, deve interessarsi degli aspetti culturali e sociali, settore in cui sussiste già l’interesse di altri sodalizi. “Perché – secondo i presenti – se già c’è la Pro Loco che si occupa di turismo, deve nascere un’altra associazione con lo stesso scopo? Perché il Comune non deve dar maggiori contributi a manifestazioni più valide di altre? Perché la presenza di così tante associazioni in un paese così piccolo come Bagnara?” Sono queste le domande che emergono in modo incessante nel corso della riunione. Anche il delegato comunale dott. Giampiero Guglielmo ha subito manifestato l’interesse dell’Amministrazione Comunale alle realtà associative e ha condiviso l’individuazione del problema da parte della maggioranza dei presidenti. Il Presidente della Pro Loco, Bruno Ienco, ha dichiarato che una volta costituito l’organismo, che come deciso in riunione sarà costituito nei prossimi incontri, chiederà all’Amministrazione Comunale di consultare il Coordinamento prima di concedere contributi alle manifestazioni. Con queste premesse ben precise e schiette inizia il lungo percorso di quest’organismo che non si limiterà alle sole aggregazioni presenti alla riunione, ma c’è l’intenzione di coinvolgere tutte le altre realtà di Bagnara.”

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Post Author: Gianni Saffioti