Maltempo e schiarite caratterizzano un febbraio socialmente amaro

Maltempo e schiarite caratterizzano un febbraio socialmente amaro

Foto di Mimma Laurendi, Tommy fazzari, Rocco Fedele

 A parte le belle foto che esprimono ciò che la natura generosamente ha dato a questa terra e che l’uomo, per quanto ci si metta d’impegno, fatica a distruggere da un secolo a questa parte, la situazione generale è deprimente, disastrosa. La cultura della speranza della manna statale per continuare a beffare il popolo e sprecare soldi pubblici oramai è stanziale. Quasi tutto tessuto sociale ha assorbito il peggio che la politica potesse dare, clientelismo, assistenzialismo,  assurdi redditi gratuiti (si, quello di cittadinanza) senza riscontri di impegno lavorativo, incoraggiamento ai giovani a diventare i nuovi schiavi di una ipotetica produzione agricola di stile medioevale con manodopera non si capisce come retribuita, mercificazione della propria libertà. I cumuli d’immondizia in questo mese hanno raggiunto livelli altissimi, timide proteste, spesso di chi col proprio voto ha creato questa vergognosa situazione, si ripetono per le vie. Il sereno da ponente e la primavera sono sempre più lontani.

Per tutti coloro che non hanno mai avuto pietà per questa terra e che insistono a violentarla o lasciarla violentare, alcuni versi arcinoti del poeta

Uomini, poiché all’ultimo minuto
non vi assalga il rimorso ormai tardivo
per non aver pietà giammai avuto
e non diventi rantolo il respiro:
sappiate che la morte vi sorveglia
gioir nei prati o fra i muri di calce,
come crescere il gran guarda il villano
finché non sia maturo per la falce.

Post Author: Gianni Saffioti