Cooperazione come prassi per l’evoluzione del territorio -15 luglio 2022 –

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Cooperazione come prassi per l’evoluzione del territorio

La manifestazione di ieri 15 luglio 2022 in piazza Giacomo Matteotti a Bagnara dove si è parlato della drammatica situazione della sanità locale e il completo disinteresse della regione ai diritti alla salute di decine di migliaia di cittadini non deve essere un traguardo ma una partenza verso un nuovo modo di vedere e organizzare non solo la sanità ma tutto il territorio della città metropolitana.

La novità, causata dalla gravissima situazione, dove finalmente tutti i comuni vicini affrontano insieme i problemi deve essere una costante dove in gruppo e non da soli si cercano soluzioni alle endemiche carenze di un territorio martoriato all’incuria istituzionale. Qualche anno fa una cosa del genere venne proposta e portata aventi dal comune di Palmi per la discarica della Zingara con il coinvolgimento di tante associazioni del territorio ma non credo, non ho ricordi e posso anche sbagliare, che nessun rappresentante della vecchia giunta bagnarese vi prese parte, ricordo solo la presenza di alcune associazioni bagnaresi e quella dell’attuale sindaco Pistolesi che all’epoca era all’opposizione.

Riflettendo su quella che è a situazione geografica di Bagnara e il suo naturale isolamento dai paesi viciniori ricordo perfettamente i dubbi di quando questo isolamento geografico al giorno d’oggi può portare benefici e disagi dell’ultimo intellettuale sindaco di Bagnara in una manifestazione alla pro loco cittadina del marzo 1982. https://www.bagnaracalabra.biz/cultura/bagnara-rinchiusa/

Nel link sopra la voce del prof. Zoccali che pacatamente spiega con poche e semplici parole la necessità di uscire dall’isolamento con una sola frase: “Bagnara, rinchiusa in quest’arco per quanto bello ma assai limitato.”

Le cose purtroppo sono andate diversamente, soprattutto dopo il maggioritario quando ogni paese è diventato un feudo, un orticello, un recinto gestito a livello familiare, senza mai pensare che il mondo si potesse evolvere, che problemi aumentano, e che le esigenze di un territorio delicato e fragile come il nostro devono essere rispettate e non sfruttate e maldestramente violate.

Le generazioni cambiano e da quello che si è visto nelle recenti elezioni non sono più disposte a sopportare nessun tipo di isolamento e usurpazione dei diritti più elementari che mancano ancor oggi e che solo cooperando con tutto il territorio, non solo costiero ma dell’intera città metropolitana, si possono riacquisire.

Il rispetto verso la memoria, le idee di civiltà e di progresso, quelle che infondono propulsione sociale a tutti e non a pochi sono ancora una volta il punto di partenza verso una società diversa dall’attuale, non per forza chiusa dalle montagne e dal mare, “protetta” dal politico regionale potente di turno, ma bensì opera di cooperazione delle varie comunità che si scambiano e condividono idee per un progresso e un’evoluzione comune. Diritti e doveri e non più favori personali e educazione civica per mantenerli per le prossime generazioni.

Le foto di questo articolo sono di Alessandro Carati e Paolo Gramuglia.

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Post Author: Gianni Saffioti