Storia

Nel febbraio del 2000 nasce l’ A.S.F.B. come sito web e quindi godibile da quanti si collegano alla rete. Prima di allora si tentava lo stesso di portare a conoscenza popolare ciò che di bello, e ai più sconosciuto, offriva la storia, l’arte e la cultura popolare del nostro paese. Premesso che portare a conoscenza non ha il significato di voler evangelizzare nessuno, questo a scanso di equivoci, ritenevamo comunque assieme a pochi amici che un’azione di questo tipo non potesse far altro che bene ad una società che volesse interessarsi oltre che del quotidiano, anche della conoscenza delle sue radici, del patrimonio naturale che ci circonda e delle cause sociali che non l’ hanno mai vista emergere come splendore mediterraneo, ma che si è sempre di più abbruttita a causa di politiche scellerate locali e nazionali.

Si pensava assieme al Dott. Carati, al prof. Giuseppe Dominici, al caro indimenticabile Totò Ferruccio, che interessandosi di determinati problemi la società tutta potesse averne dei benefici. Sin da allora, lontana dalla nostra mente era l’idea di dare un qualcosa alla società per poi ricavarne dei profitti economici o politici. Non poteva essere che cosi, viste le esperienze fatte ancora adolescenti negli ambienti di Radio Perla, almeno questo per me e Giuseppe Dominici. Esperienze, quelle, fondamentali per la crescita sia tecnica e sia umana alla scuola del suo fondatore che tutt’oggi è pilastro insostituibile in tutti i lavori di produzione dell’ A.S.F.B. parlo di Mimmo Villari e di una storia che per raccontarla ci vorrebbe tempo e molte pagine a disposizione.

Tutto comincia intorno al 1985 in occasione dei 900 anni della fondazione dell’abazia normanna di Bagnara, il periodo politico più importante di tutti i tempi che la nostra cittadina ha vissuto.

Assieme a Totò Ferruccio, assistiti dalle didascalie del dott. Enzo Barilà organizzammo una mostra fotografica di 100 foto e cartoline antiche su Bagnara. Nessuno di noi si aspettava una cosi massiccia presenza di pubblico e di consensi, tanto che fummo costretti a prolungare la mostra per quasi un’altra settimana.

Quelli che vedrete adesso sono alcuni articoli che apparvero con nostra meraviglia sui giornali locali, in quanto nessuno di noi aveva pensato di invitare la stampa o di telefonare all’amico per farsi fare l’articolo sul giornale, cose che ieri come oggi sono lontane dalla nostra mentalità, in quanto non siamo alla ricerca di nessuna visibilità e di notorietà. Un caro amico, non di Bagnara, venuto a conoscenza della preparazione della mostra volle anticipare l’avvenimento con alcuni articoli su due giornali: quello di Calabria e OggiSud, articoli nati da una breve intervista, ma tutto pensavamo finisse la. Unica nota stonata, ma di poca importanza, fu che il comune dopo aver patrocinato l’avvenimento e presenziato alla proiezione di diapositive che inauguravano l’evento e che vide per l’occasione fiumane di persone accalcarsi, non ci venne incontro in nessun modo per colmare almeno in parte le spese di 700.000 lire che avevamo avuto.

Finita la mostra, niente fu come prima, ci fu una corsa insensata da parte di numerose persone a ricercare foto e cartoline antiche su Bagnara. Ci fu un periodo dove si sfiorò l’assurdo e tanta gente faceva a gara nelle bancarelle d’antichità di Reggio, Messina e di altri paesi della nostra provincia, a chi spendeva di più. Tutto assurdo! Comunque, assieme a Carati e Giuseppe Dominici, cominciammo a collaborare con la pro loco locale, invitati dal presidente Vincenzo Maiorana, di cui non dimenticherò mai i suoi discorsi sul senso e l’educazione civica. Alla pro loco si formò un corposo gruppo di giovani, alcuni dei quali molto capaci e volenterosi. Quello che spiccava ed aveva tutte le sembianze di leader, il più piccolo dei fratelli Barilà, Enzo, divenne il presidente della neonata associazione Periferia Xiphias, sempre all’interno della pro loco bagnarese. Molteplici furono le manifestazioni che grazie al contributo di tutti, Carati in particolare, riuscimmo ad organizzare praticamente a costo quasi zero, visto che non ci guadagnava nessuno e lavoravano con lo spirito descritto precedentemente.

Un grosso aiuto ci venne dato anche dal cine foto club di Reggio Calabria con il quale collaboravo direttamente a livello fotografico. Alla pro loco, una figura importante per quanto concerne il proseguo della storia è stato Carmelo Pavia, il quale cercava di portare all’interno di quella associazione idee fresche che riguardavano il turismo, approfittando delle sue decennali esperienze nel campo. Con Pavia, avendo intenti in comune, abbiamo percorso la stessa strada che ci ha portato a fondare assieme ad altri 9 volenterosi l’ass. Capo Marturano, ma questo dopo della nascita dell’ A.S.F.B. che oramai aveva già da tempo il suo www sul web. Oggi Carmelo Pavia è responsabile delle pubblicazioni dell’ A.S.F.B. e continua nel suo tempo libero ad impegnarsi per lo sviluppo dell’archivio stesso.

L’esperienza della pro loco prima con Vincenzo Maiorana e poi con Luigi Oriana come presidenti è stata fondamentale, come essenziale fu aver approfondito l’amicizia con Alessandro Carati lasciandomi guidare all’interno dei suoi studi su Bagnara, scoprendo lentamente ma in maniera costante un nuovo modo di leggere sia la storia che le fotografie. Ad Alessandro devo certamente dare il merito di avermi aperto una strada, che per me all’epoca era di distrazione da altre tematiche esistenziali, e che lentamente percorsi a ritroso dalla fine verso l’inizio, dall’interno verso l’esterno. Cominciai cosi ad interessarmi di argomenti diversi dai suoi e più alla mia portata, cominciando a farmi spiegare le foto antiche dalle persone anziane che le avevano ancora fresche in mente e che si ricordavano. Si aprì una miniera d’oro, intervista dopo intervista, archivio dopo archivio, non so con quale faccia tosta, nei brevi periodi che tornavo a Bagnara riuscivo a copiare sempre centinaia di foto dagli archivi di numerose famiglie, spesso di gente che non conoscevo ma che avevano già letto i primi opuscoli fotografici con didascalie che cominciavo a stampare e rilegare a livello famigliare. In quest’ambito mi furono di grande aiuto tre persone fondamentali, Lillo Dominici, e altri due che purtroppo sono scoparse prematuramente, Francesco Barilà, con archivio immenso di foto e documenti specie su Porelli e Nino Raneri, cultore e studioso delle antichità bagnaresi ma sopratutto conoscitore dei luoghi storici adiacenti la provincia. Avrei dovuto citare molte altre persone, ma rischierei di cominciare a ricordare e scrivere di particolari che adesso esulano dall’intento di spiegare come è nato il sito e l’archivio storico fotografico bagnarese, che per sua natura, visto che coinvolge tanta gente non è proprietà di nessuno ma patrimonio di tutti. Oggi eccoci qui, centinaia di altre persone che mi piacerebbe citare tutte ma che per comodità ho elencato nel link AMICI E COLLABORATORI, da tre continenti collaboriamo insieme per rendere un servizio gratuito di volontariato eccellente ad una società bagnarese bisognosa di affetto ed amore onesti e sinceri e non interessati.