20 novembre 2016 Il progetto elettorale di Energia Pulita sinistra per Bagnara

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20 novembre 2016

IL PROGETTO ELETTORALE DI ENERGIA PULITA

brevi considerazioni

Il progetto è semplice   e come sempre esposto alla luce del sole e non concepito nei salotti, nelle sacrestie, nelle cene in collina o in locali fuori dalla portata di occhi indiscreti.

 Il progetto è stato lanciato come proposta e non come cosa da prendere o lasciare. E stato dato alla stampa, pubblicato sui social e presentato ai partiti. Ma quali partiti!!! Oltre al PD che, non vorrei sbagliare ma quest’anno non ha ancora fatto il tesseramento, a chi rivolgersi? Chi sarebbero gli interlocutori con cui dialogare che abbiano volontà di esporsi e dire quello che pensano, di fare nomi e cognomi di eventuali candidati a sindaco che abbiano caratteristiche di trasparenza e che siano lontani dal politicume degli ultimi decenni e non abbiano mai avuto incarichi politici?

Nessuno a parte il gruppo politico di Energia Pulita ha fatto un nome lontano dalla politica che potrebbe dare garanzia di governo della città e nello stesso tempo essere da esempio a decine di giovani che potrebbero crescergli a torno e diventare la nuova classe politica senza contaminazione alcuna e senza cattivi maestri.

 Il PD ha deciso di discutere sul serio il progetto di energia Pulita. Questo non significa che deve dire si o no, visto che ha preso l’impegno di discutere, valuterà e risponderà in merito facendo le sue dovute osservazioni come si fa in questi casi. Altre persone o gruppi che non saprei come definire politicamente, non solo non hanno preso in considerazione tale progetto ma hanno subito trovato “scamogghi” per bruciarlo pretestuosamente.

Il progetto è semplice, un uomo d’esperienza e tanti giovani a cambiare totalmente le regole del nepotismo, del clientelismo, dei gruppi familiari; già la famiglia, la famosa famiglia, ogni volta che si nomina famiglia mi viene in mente Peppino Impastato.

Il progetto è senza trucco e senza inganno, aperto alla buona volontà di chi vorrebbe coi fatti e non a chiacchiere un paese diverso e sicuramente migliore risollevandolo dal baratro che l’incapacità di governo e gestione degli amministratori delle passate legislature hanno causato.

La pericolosità di tornare al passato affidandosi a gente che ha creato il dissesto finanziario o a chi tempo fa ha lasciato tanti debiti fuori bilancio, ricordiamoci che gli atti della gestione degli ex amministratori sono pubblici e tutti possono consultarli, dicevo, la pericolosità un ritorno al passato pone un serio problema di etica e morale oltre a capacità e fermezza nell’affrontare i numerosi problemi che la cittadina deve risolvere.

Ecco quindi che quando si pone davanti un nome di una persona capace, che sa fare anche il tecnico amministrativo, visto che è anche stato il suo mestiere,  che conosce benissimo la macchina istituzionale, ecco quindi che quanti predicavano e predicano il cambiamento si arroccano, quasi offesi di non essere stati interpellati prima. Ma prima quando, e chi si doveva interpellare? Bisognava passare FAMIGLIA per FAMIGLIA a chiedere se il candidato va bene? Istituzionalmente non funziona così. La sincerità e la trasparenza impongono una discussione su una proposta e non un veto assoluto senza dare un minimo di risposta seria alla domanda di fare un nome al di fuori della logica spartitoria. “ Se aiu a votari a chiju megghiu mi votu a chiautru” logica a uso e consumo delle vecchie correnti partitiche fino agli anni 90.

Forte di queste esperienze che fortunatamente sono avvenute alla fine e marginalmente rispetto al contesto popolare con cui ho voluto approfondire la faccenda e che a mio modesto parere lascia molto ben sperare; alla fine del viaggio di ritorno sono andato a trovare nella mia piccola libreria un libro di Cesare Pavese, Il mestiere di vivere, un diario che va dal 1935 al 1950, Nell’edizione Einaudi del 1960 che ho io, al 1944 e precisamente a pagina 295 c’è una bella riflessione che sono andato a cercare perché mi era tornata alla mente ma volevo leggerla nella sua completa bellezza: il grande compito della vita è giustificarsi. Giustificarsi è celebrare un rito. Sempre.

Chi ha coscienza e volontà di dare una svolta seria alla cittadina, svolta lontana da famiglie, cricche, patti e spartizioni, tenga in seria considerazione la proposta del gruppo politico Energia Pulita e si discuta su programmi e tempi per risolvere i problemi seri della cittadina che molti altri hanno lasciato in eredità. Non si può avere fiducia di nessuno dei precedenti amministratori passati, chi ha avuto modo di gestire il paese a lungo poteva dimostrare prima le sue doti di serietà e il suo amore verso il paese senza lasciare debiti.

Basta “scamogghi” e approfittare dell’ignoranza per promettere idiozie e assurdità, se non si cambia si muore, e come chi non rispetta le regole del fermo pesca e si lamenta del poco pescato. Se non si lascia riprodurre il pesce il pescato sarà sempre di meno, cosi vale per etica, morale, educazione civica e rispetto verso il territorio. Basta guardare la cittadina per capire che solo facce nuove possono dare e avere la fiducia dei cittadini, facce nuove con progetti seri e gente seria e giovane attorno e non circondati da i soliti pagnottisti che tramano nell’ombra per poter ancora gestire e sperperare i soldi pubblici, che ricordo sono tasse che paga la gente perbene e i furbi invece no. Cambiare e rinnovare è un dovere nonostante cemento  e giornali  continuano a violentare la cittadina con articoli tanto fazioni quanto propagandistici.

 

Gianni Saffioti

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Post Author: Gianni Saffioti