Storia di una fotografia, video omaggio al fotografo bagnarese Antonino Denaro

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Storia di una fotografia

Panorama del paese di Bagnara Calabra

Foto prima del terremoto del 1908

del fotografo Antonino Denaro

con studio fotografico in via Garibaldi n.21,

edificio ancora oggi esistente, anche se restaurato, posto in piazza Morello.

originale presso l’archivio civico milanese

 

Le poche foto rimaste di questo fotografo, che probabilmente fu il primo professionista cittadino, si trovano in un fondo dell’archivio civico del comune di Milano che ubicato al castello Sforzesco.

Come queste immagini siano arrivate nell’archivio civico milanese e per quale motivo, è ancora tutto da scoprire. Guardando le foto è chiaro che nell’oltre un secolo di vita hanno subito vari passaggi di catalogazione e probabilmente di luoghi e di gestione. Comunque dopo aver prenotato un appuntamento con i responsabili dell’archivio, assieme all’amico Mariano Cacciola e al suo preziosissimo lavoro di mediazione e di preparazione siamo andati a visitare il fondo.

Ci avviammo verso l’ufficio apposito e dopo piccola attesa, la gentilezza e la cordialità di due impiegate ci inoltra tra fotografie del fondo di Antonino Denaro che avevano già preparato sapendo del nostro arrivo.

Circa trenta foto, certamente di qualità ma invecchiate dal tempo, quasi tutte di patrioti locali del risorgimento tra cui spicca l’unica che conoscevo, senza saperne l’autore, quella di Francesco Calatano, vecchio sindaco bagnarese al tempo della costruzione dell’acquedotto. Velocemente altri personaggi del fondo fotografico a cui L’Archivio storico fotografico bagnarese ha già dedicato alcune pagine e che potete consultare digitando Antonino Denaro sul home page del sito.

Tra le altre foto, in evidenza il monumento eretto a Giuseppe Garibaldi nel 1873 a Gambarie e poi demolito per far spazio all’attuale mausoleo, la facciata della casa Romano prima del terremoto del 1908 con la lapide garibaldina, la cascina aspromontana dove si riunivano e giuravano i patrioti del risorgimento, la riproduzione di un quadro che vede Garibaldi ferito, una foto dell’interno della chiesa Madre in occasione della morte del re Umberto.

Finito di guardare e copiare le foto, l’impiegata che ci assisteva, forse colpita dagli sguardi perplessi con cui sia io che Mariano Cacciola la guardavano, mentre ci consegnava i moduli da firmare, con le regole e la licenza di pubblicazione, ci chiese se c’era qualcosa che non andava. Le dissi che mancava almeno una foto e che per noi era importante poterla vedere e copiare per gli studi che stavamo facendo. Gli spiegai di cosa si trattava e tornò in archivio a cercarla. Spuntò dopo venti minuti con la foto in mano e il sorriso sulle labbra spiegando che era stata sistemata in un fondo a parte e quindi catalogata diversamente.

Dopo il classico respiro di sollievo, e dopo aver copiato la foto e fatto i meritatissimi ringraziamenti per la professionalità con cui ci avevano accolto, passammo il resto della giornata ad ammirare le opere esposte nei saloni del castello.

Anche in questa occasione, come a Pavia qualche anno prima per alcune ricerche sul terremoto del 1908, ho potuto notare, oltre che alla cordialità, la gentilezza e la preparazione del personale, l’accortezza e disponibilità l’uso dei guanti per non intaccare le foto, la tenuta e la pulizia dei locali riservati al pubblico, insomma la voglia di far bene e di saperlo fare. La competenza di trattare con il cittadino che usufruisce di un servizio e non come se gli stessero facendo un favore.

Tanto tempo dopo aver pubblicato la cartolina sul sito dell’Archivio storico fotografico bagnarese, era il 2016, incuriosito dalla voglia di vedere la fotografia senza macchie e senza le parti mancanti, ho cercato nel mio piccolo e con i mezzi che può avere un dilettante di pulire la foto e renderla più leggibile per poterla ammirare in maniera diversa. Dopo vari passaggi, questo è il risultato che passo dopo passo cercherò di spiegare in base alle mie poche possibilità.

Nel ringraziare quanti in futuro collaboreranno a migliorare di questo lavoro, cercando di dare altre notizie e particolari interessanti, che saranno graditi se sinceri e costruttivi, espongo in seguito una piccola storia di quello che penso e che sicuramente non è verità al 100% ma che ogni foto storica interessante merita di avere e che tutti possono provare a fare.

– questa è la foto originale di cui parleremo e che ci mostra una veduta del centro cittadino scattata dalla statale 18 o edificio vicino ad essa a nord della chiesa del Rosario, gli obiettivi delle macchine dell’epoca erano diversi da quelli di oggi e quindi è facilissimo sbagliare se non si sa quale era la grandezza di quest’ultimo. La foto presenta ai suoi lati 4 buchi, segno che in passato era stata appesa, usata tipo quadro.

– nel retro dell’immagine varie cose tra scritte, carte incollate e segni vari che adesso spieghiamo dopo averla schiarita per renderla più pulita.

-Risalta un rettangolo di carta bianca con delle scritte che copre quasi tutta la foto, a sinistra le indicazioni del fotografo e dello studio fotografico. In basso l’avvertenza di conservare i negativi e a destra, scritta a mano ed in bella calligrafia, la didascalia della foto che recita così: Panorama del paese di Bagnara Calabra, dove si è formato il vero partito liberale. Fanno da riferimento tre numeri, in alto a sinistra un 39 stampato su un ritaglio di carta verde, al centro in basso un 528 sistemato dentro una cornicetta di ghirigori azzurri stampato su un quadratino di carta bianco e certamente più antico del precedente, infine un 12 scritto a matita probabilmente altre scritte nascoste dal rettangolo più grande. Tutti i numeri credo siano opera di catalogazioni precedenti a cui è stata sottoposta la foto durante il corso della sua storia e dai quali non possiamo apprendere altro.

Post Author: Gianni Saffioti