Laboratorio della memoria. Piccola storia delle cartoline di Bagnara Calabra, seconda parte.

Laboratorio della memoria

Piccola storia delle cartoline di Bagnara Calabra

Seconda parte

(Dalle cartoline postali ai primi editori bagnaresi)

 

In occasione del terremoto del 1905 l’editore Danesi di Roma, il primo autorizzato dal Governo italiano a pubblicare cartoline illustrate, e il fotografo Scarpettini regalano a scopo benefico la matrice di questa cartolina ai ragazzi universitari di Roma per una raccolta fondi pro terremotati calabresi. Nasce quindi una delle prime cartoline postali a scopo sociale che ha come tema un’immagine delle case diroccate della nostra cittadina che ammiriamo in copie diverse. Gli originai sono in vendita su vari siti del web.

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Prima del terremoto del 1905 sono state pubblicate alcune cartoline tratte da foto d’epoca di cui è molto difficile stabilire la data. Queste foto, ancor oggi si trovano un poco ovunque tra gli archivi di alcune case private, gli archivi delle chiese cittadine e le collezioni di tanti fotoamatori. Il panorama visto dalla cima di Cucuzzo, cartolina duplicata nel 1997 dall’archivio di uno dei più importanti collezionisti bagnaresi, Il dott. Domenico Gentiluomo, è stata viaggiata nel 1905, altre simili hanno timbri anche precedenti. Qui abbiamo come editore Silvestre/o Santamaria che possiamo affermare tra i primi se non il primo vero editore cittadino con una certa costanza di pubblicazione, che presto si avvarrà della collaborazione del fotografo Francesco Iracà che comincia così la sua la sua lunghissima attività di fotografo cittadino specializzato in foto artistiche panoramiche.

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Sempre prima a del terremoto del 1905 risalgono le foto/cartoline delle chiese bagnaresi del centro, spesso la stessa foto veniva usata per fare cartoline con stili diversi come questa della chiesa Madre stampata in varie modalità. Qui due immagini, una tutta piena e l’altra incorniciata all’interno di uno spazio bianco dove si poteva scrivere, entrambe si trovano da comprare nei vari siti specializzati. Le immagini sotto sono tratte dagli archivi privati, Gentiluomo e Calabrò e da un sito di vendita on line.

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Stessa sorte anche per una bellissima foto della chiesa del Carmine con il campanile originale edita da Di Gennaro di Palmi. La foto antica è stata duplicata dall’archivio della famiglia Deodato, esiste negli archivi della chiesa del Carmine e le cartoline in alcune collezioni private di collezionisti.

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Alla vecchia chiesa del Rosario è stata dedicata qualche cartolina in più e sempre tratte da foto comuni dagli archivi della chiesa stessa o di qualche famiglia. Come in precedenza, anche in questo caso la foto storica è della famiglia Deodato, altre portano calligrafia e firma del prof. Luigi Cristina. Oltre a queste cartoline ne esistono altre simili, viaggiate e non negli archivi privati di alcuni collezionisti locali. Tra gli editori troviamo ancora Santamaria Silvestre/o e una di A. Vizzari. Tutte le illustrazioni di questa pagina erano già state pubblicate sul libro Bagnara Calabra il terremoto del 1908.

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Si cominciavano a vedere le prime cartoline postali con la grafica elaborata. Erano matrici standardizzate per tutti i paesi. In basso, una cartolina con vista fronte e retro di Bagnara Calabra edizione Silvestre/o Santamaria viaggiata nel marzo del 1908 firmata da un soldato e spedita da Palmi, dove si era spostato per raggiungere il suo battaglione, al suo capitano a Pisa. Le altre due sono cartoline simili e dello stesso periodo di due altri paesi, Oppido Mamertina e Grotteria, ma le cartoline “di saluti” delle varie cittadine usavano gli stessi stili.  Le cartoline qui illustrate si trovano facilmente in vendita sul web da dove sono state copiate.

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Concludiamo la seconda parte con una cartolina postale che riguarda una farmacia storica cittadina, allora anche laboratorio chimico, di proprietà del dott. Simone Savastano. Immagine in vendita sui vari siti specializzati del web.

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“All’inizio del Novecento cambiò ancora il regime postale delle cartoline. In tutto il mondo, il pubblico usava spesso apporre solo la propria firma e spedirle come stampe, anziché come cartoline, pagando solo 2 c. o 5 c. (la tariffa delle stampe per l’interno o per l’estero) anziché 10 c. (la tariffa delle cartoline per ambedue le destinazioni; le tariffe erano pressoché identiche ovunque). Tra il 1904 ed il 1907 – ma soprattutto nel 1905 – le varie amministrazioni postali decisero d’intervenire, stabilendo una nuova tariffa ad hoc, di valore intermedio (normalmente 5 c.) per le cartoline con soli saluti e firma (quelle con testo epistolare avrebbero continuato a pagare 10 c.). Come contropartita per gli utenti, ammisero la possibilità di divedere a metà verticalmente il lato dell’indirizzo, lasciando lo spazio di sinistra per il testo e quello di destra per l’indirizzo, com’è adesso.
Ciò ebbe due conseguenze importanti. La prima fu che l’immagine dall’altro lato poté occupare tutto lo spazio disponibile, anziché lasciare un po’ di spazio vuoto per il testo, e si arrivò così a cartoline del tutto simili alle attuali, salvo che per il formato un po’ più piccolo e l’uso del bianco e nero anziché del colore. La seconda, che il grande boom delle cartoline illustrate scambiate fra collezionisti, che si erano visti più che raddoppiare il prezzo, andò un po’ scemando. Questo calo, unito a quello fisiologico del collezionismo, portò ad un ridimensionamento, certo non drammatico, della diffusione delle cartoline che, come molte cose, videro finire il loro periodo d’oro con la grande guerra.”

Questo articolo non è a scopo di lucro e le immagini riprodotte sono di scarsa qualità.

Elenco provvisorio di Editori di cartoline su Bagnara Calabra, una modifica rispetto al precedente.

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