Raccolta di immagini in bianco e nero sulla tradizionale funzione religiosa della settimana santa

Raccolta di immagini in bianco e nero sulla tradizionale funzione religiosa della settimana santa

La cosiddetta  ”Ffruntata”  è un’antica manifestazione religiosa e popolare che si svolge  Bagnara Calabra da almeno 240 anni e sicuramente, da quanto afferma il Cardone nel suo libro Notizie storiche di Bagnara Calabra a pagina 150 dell’originale, https://www.bagnaracalabra.biz/cultura/cardone-notizie/,  prima ancora del terremoto del 1783.

La selezione fatta riguarda foto e cartoline provenienti soprattutto degli archivi delle confraternite cittadine, di alcuni archivi privati importanti come quello del generale Iracà e Pavia, e ancora da foto di alcuni fotografi professionisti come Dato e Gioffrè.

Alcune immagini, di cui è impossibile rintracciare l’autore,  appartengono a tanti archivi familiari e sono sparse nel web a random e copiate o modificate in vari modi  e ripubblicate da persone diverse rendendo impossibile capire la loro origine.

Questa raccolta, che ha come solo scopo testimoniare e documentare l’evento, ha solo finalità divulgative e di archiviazione, aperta a tutti quanti vogliano apprezzarla e aggiornarla.

Un grazie va a tutti coloro che  hanno contribuito alla realizzazione di questa pagina.

Se brillante è però la festività testè descritta, di non minore importanza rendesi l’altra, della dell’Affrontata, che si solennizza dall’arciconfraternità del Santissimo Rosario il giorno di Pasqua, verso mezzodì; e se il cattivo tempo non permette si trasferisce per la seguente domenica, concordandovi allora maggior numero di gente da’ vicini paesi.

    La detta funzione, pria del 1783, faceasi nell’antica piazza; ora si esegue nel piano del mercato. Eccone una breve descrizione di essa.

S’incammina, accompagnata dal Capitolo e da numerosa e ben  messa fratellanza, per due strade diverse, ma che nel medesimo indicato piano conducono, la statua di Maria, e quella del risorto Signore. Delle quali la prima, riccamente vestita, e coverta da bruno velo, scende dalla strada del Rosario, preceduta dal Padre spirituale, da un avvenente giovane vestito da S. Giovanni, e dalla metà de’ confratelli, seguiti dalla banda musicale, che fa sentire flebilmente il suono de’ suoi armonici stromenti. L’altra poi del Cristo Risorto, che impugna nella sinistra un candido vessillo, accompagnata da tutto il clero, e dall’altra metà de’ componenti di detta Congrega, avviasi dalla strada dell’Annunziata.

    Queste immagini si fermano un po’ lungi dalla piazza, e in punti opposti e tali, che l’una l’altra non vegga.

    Disposte cosi le cose, e schierati d’ambo i lati di detta strada e della piazza ove l’incontro eseguir si deve, si il capitolo, che i confratelli tutti e gran parte del popolo spettatore, allora colui che rappresenta il S. Giovanni, con replicati va e vieni dalla Vergine al Cristo, e da questo a quella fa alcune cerimonie che intrattengono silenziosi ed attenti gli astanti per una mezz’ora, disponendo egli con commoventi atteggiamenti, gli animi loro alla tenerezza ed alla gioja: dopo di che s’inginocchia nel mezzo del piano da lui percorso. Allora le due statue, portata ognuna da più confratelli periti in tale funzione, partonsì con celerità per incontrarsi, e giunte che saranno alla loro maggiore vicinanza, si toglie in un istante alla Vergine bellissima il velo di cui era ricoverata; si fa da lei fare un segno di riverenza al Cristo in forza di un lieve abbassamento che dessi alle aste anteriori della bara su cui sta dritta, e girando immediatamente a destra si porta la detta immagine dietro quella del risorto signore: il che eseguite l’una e l’altra si fermano.

    Allora rimbombano da per tutto gli spari, risuonando le bande musicali delle più allegre note, ed echeggiando le grida di esultazione e di gioja di un popolo numeroso, che nelle strade, nelle piazze, nei balconi, sui tetti, e sui vicini colli ancora, ove in vari pittoreschi gruppi, con fazzoletti e banderuole sventolanti in mano vedesi raccolto, si viene così a godere il più gajo e commovente spettacolo che immaginar mai si possa.

    Dopo di ciò si riordinano le due processioni in una sola, e le immagini, seguite da in’onda di popolo festeggiante, si portano a visitare la chiesa principale, e quella di S. Maria di Monte Carmelo; e restituite che saranno alla chiesa propria restano ivi esposte alla venerazione dei fedeli fino la seguente domenica.” ( Rosario Cardone)

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Post Author: Gianni Saffioti