Il pescespada, l’opera di Clemente Spampinato al Belvedere

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Il pescespada, l’opera di Clemente Spampinato al Belvedere

Non si riesce a trovare una foto della statua in questione, per adesso bisogna accontentarsi di questa “virgola” che si vede su questa cartolina storica dell’associazione turistica Pro Bagnara.

Nel ringraziare il collezionista che ci mette a disposizione le scansioni molto definite delle vecchie cartoline di Bagnara, in questa ci soffermeremo su un dettaglio a cui nessuno fa caso avendo davanti in primo piano il vecchio centro storico della cittadina.

Non condividendo il taglio che la tipografia ha dato alla stampa, vediamo in evidenza la zona più vecchia della cittadina dove l’edificio più antico ad oggi è la chiesa del Carmine e non i vari castelli o presunti palazzi ducali tanto celebrati da cartelli turistici e che in realtà sono costruzioni rifatte totalmente nella parte alta nell’ultimo secolo avendo quindi pochissimo valore storico. Ci fossero a disposizione gli archivi civici storici comunali sarebbe facile dimostrarlo, anzi qualche studioso lo può benissimo dimostrare anche adesso viste le certezze che danno gli atti notarili del secolo scorso, alcuni dei quali parlano di “castello diruto e terra adiacente”. Nei vari atti di compravendita che vede il passaggio del castello diruto, (in rovina, diroccato, rudere) in poco tempo nelle mani di vari proprietari, l’unico di essi che cercò di renderlo agibile e funzionale dopo che il terremoto del 1783 aveva raso tutto al suolo, fu Guglielmo Mezzetti. Praticamente per non farla lunga è spiegare in modo rozzo e breve la situazione dopo aver carpito alcune notizie da uno bellissimo studio che sta portando a termine lo storico e documentarista dott. Alessandro Carati, i castelli o i palazzi di cui oggi si sparla, per più di un secolo e mezzo sono stati solo e semplicemente un ammasso di ruderi.

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Ma non è questo l’argomento principale di questa cartolina di cui volevamo interessarci. All’inizio dicevamo di un dettaglio che molti trascurano perché sulla cartolina si nota come un punto bianco obliquo posto sul Belvedere ma che in realtà è una statua di pescespada realizzata dall’artista Clemente Spampinato che poi emigrato negli USA divenne un famoso scultore specializzato in bronzi sportivi. (per conoscere l’arte di Spampinato cliccare su questa riga).

Guardando l’ingrandimento, per quanto si possa intuire, la forma della statua era quasi come se fosse in piedi, posta quasi in parte al piazzale, totalmente diversa da quella che alcuni decenni dopo realizzò il maestro Zoccali all’interno di una piscina in posizione quasi centrale. Entrambe le opere durarono poco tempo, entrambe vandalizzate dall’uomo sia per incuria, sia per negligenza sia per mancanza di educazione civica. Per la cronaca, oggi dopo l’ultima ristrutturazione vede primeggiare al centro delle figure geometriche che hanno le sembianze di porte. L’architetto Mario Gramuglia che le ha realizzate assieme a tutto il restauro del sito si è ispirato ai caratteristici portali che una volta si usavano per le entrate nelle varie proprietà adibite a vigne, colture di ortaggi o agrumi.. Tantissime di esse, oramai inesistenti, erano poste sulla strada nazionale. Alcune ancora resistono perché lontane dal centro abitato.

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Nell’immagine, oltre al pescespada è evidenziata la storica vedetta per la caccia al pescespada in mattoni e cemento.

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La cartolina datata 8/4/1951 ci dice che l’opera è stata realizzata tempo prima.

Post Author: Gianni Saffioti