Francesco Zoccali, l’ultimo dei boscaioli

<>
<>

Omaggio al sig. Francesco Zoccali

l’ultimo dei boscaioli di Bagnara Calabra

Il sig. Francesco Zoccali è mancato all’affetto di noi tutti la scorsa estate dopo una vita di lavoro e sacrifici. Abile lavoratore del legname in particolar modo nell’intaglio, ha ereditato il mestiere da suo padre e proseguito per tutta la sua vita lavorativa.  Custode di un passato che a raccontarlo oggi sembra quasi una favola è stato tra i primi a collaborare con noi dell’archivio storico fotografico bagnarese già dalla fine degli anni 80, quando grazie alla sua preziosissima opera di memoria abbiamo ricostruito la storia della lavorazione del legname della cittadina. Aneddoti significativi e particolari importati della tecnica del taglio e dell’intreccio sono tra gli argomenti che ci ha illustrato come se li viveva li, in quel momento stesso. Luoghi, strade, nomi, eventi ed episodi che grazie alla sua bontà e pazienza abbiamo registrato e ascoltato più volte cercando di trarne più cose possibili sono stati indispensabili per ricostruire quel vecchio mestiere oggi totalmente sparito.

Dei tanti episodi e vicende che ci ha raccontato e che lo hanno visto protagonista, siamo riusciti a costruire un quadro della vita sociale cittadina a cavallo della seconda guerra mondiale, altri racconti e notizie che suo padre e altre persone anziane gli avevano raccontato ci hanno dato un panorama chiaro della società dal terremoto del 1908 in poi.

Uno di questi racconti tramandati e che risale ai primi del secolo lo possiamo ascoltare in sottofondo alla pagina cliccando sul PLAY  in alto all’articolo e ci narra la storia di due boscaioli comandati a segare dei grossi alberi e di una signora, moglie del padrone probabilmente sprovveduta, che ignara della forza che occorre per fare quel lavoro, all’ora di pranzo portò loro da mangiare una aringa e mezza.  La situazione prende subito una piega ironica dove i due tagliatori praticamente senza sufficiente alimentazione facevano scorrere la sega lentamente al ritmo da loro inventato al momento ripetendo “nraringa e menza, nraringa e menza.” La situazione cambia velocemente quando il padrone accortosi della gaffe della moglie gli fa avere subito il cibo adatto alla situazione e il ritmo cambiò subito in “pasta, pane e vino, pasta, pane e vino” e la lama cosi cominciò a scivolare più velocemente.

Post Author: Gianni Saffioti