Via Adelaide, ovvero a vineia ri coppulari

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VIA ADELAIDE – A VINEIA DI COPPULARI

ricordi di Angelo Falvetti   foto di Rocco Calabrò

La strada dove nacqui era via Adelaide a Bagnara Calabra. Il mercoledì 29 maggio del 1946, il giorno dopo era festa dell’Ascensione e quattro giorni dopo, il 2 giugno 1946 nasceva la Repubblica italiana. La strada era stretta, non  era asfaltata  ed era meglio conosciuta “a vineia di Coppulari”. Ci trasferimmo subito a abitare da mia zia Chiarina ostetrica in pensione, dopo qualche anno andammo in via fratelli Rosselli nel rione Arangiara, vicino alla bottega du Salamaru che era suocero del mio bravissimo maestro Antonino Leonardis, di fronte  a casa mia c’era l’osteria di donna Mela. I miei compagni di giochi erano Memè Leonardis, figlio del mio maestro, Rorò Siclari, Vincenzo Gramuglia, i figli dello scarparo Cosentino e altri. A sette anni nel 1952 tornammo ad abitare in via Adelaide. La via era abitata da famiglie numerosissime, noi che eravamo quattro figli eravamo una delle famiglie meno numerose. Un personaggio molto curioso era Sarvaturi, vicino abitava Cicculano e sua mamma Masina e dietro in via Canalello Valletta abitava  Mela a  Vanneia con i suo marito Melo e per cambiare nome con suo figlio Melo  e di fronte al bar Barbaro abitava Nino il sarto (nino palarino  per i bambini) . A parte questi personaggi indimenticabili per tutti gli aneddoti che se avremo tempo, racconteremo  per non perdere la memoria dei tempi che furono, abitavano tantissimi amici. Dal mio lato la strada era così abitata negli anni 50, I Calabrò (mio zio Antonino e la moglie Antonia, i figli Virgilio,Concetta, Vittoria,Giovanni, Carmelo e Rosario), la famiglia Falvetti che eravamo noi mio padre Beniamino,daziere, mia madre Francesca sarta e casalinga, io Angelo “gargiazzi” e da più grande” u re di pruppii” e le mie sorelle Francesca, Domenica e Concetta, poi venivano due bravissimi zii marito e moglie di cognome Calabrò, il marito,  era padre di Antonino, Francesco, Vincenzo e di una sorella sposata Sciplini, c’era pure un’altro figlio elettricista di professione) Domenico che era padre di Vincenzo, mio compagno di scuola e saltuariamente di giochi, poi abitava una famiglia con più di dieci figli, Peppina ,la grande, poi Caterina, Mela, due gemelli e altri, poi  c’era una casa disabitata. ma dopo venne una coppia che sposata da qualche anno aveva due figli piccoli,di seguito un’abitazione con due signori ,il marito era impiegato forse al comune e la moglie casalinga,arrotondava riparando le calze di naylon, in ultimo abitava il mio amico Masi col fratello e le sorelle Caterina e un’altra più grande. Di rimpetto iniziava con una casa disabitata da tanto tempo, e poi vennero ad abitare dei venditori ambulanti  (forse  Panuccio)e di fronte a questa ricordo che c’era il deposito sali e tabacchi, poi abitavano le sorelle Aiello sarte,di seguito u”Maturu”con i figli Maria, Melina, Mimmo e una più piccola. I Tripodi con i miei amici Vincenzo e Salvatore e due fratelli più piccoli, poi due famiglie di pureoti in una c’era Anna con una sorella e due fratelli e nell’altra Salvatore con due sorelle, poi c’era il palazzo della signora Pirozzi, poi Ninu u “firru” e famiglia e poi l’altra famiglia sempre “firra” che avevano alla fine della via con angolo il corso Vittorio Emanuele un negozio di generi alimentare e verdura e il figlio faceva il taxista. Quasi tutte le famiglie tranne i Calabrò, noi  e qualche altro erano cestai. Si sentiva cantare  u Maturu    ( lu sabatu si chiama allegra cori/ beatu cu avi bella la muggheri/ a cu lavi brutta nci ciangi lu cori/cu lavi bella si menti a cantari),più in là Peppa e le sorelle intonavano ( nu simu bagnaroti e nda vantamu,nescimmu da la ruga da Baietta, aundi lu beni si ietta…….) e per la strada i bambini (betta, betta viva la buretta, viva lu gaiu, evviva l’operaiu) e poi odori e profumi di ogni genere, nei giorni che il pesce veniva venduto a buon prezzo perchè ne era stato pescato in abbondanza c’era un profumo di fritto da far resuscitare i morti. Per me essere italiano, calabrese, bagnarotu, baiettotu e nato in via ADELAIDE è  il massimo , è uno stato di cui sono FIERO. Per finire devo dire che all’inizio ad angolo  con la casa dei miei zii Calabrò c’era una traversa dove abitava mia cugina Chiarina col marito e due figli e la famiglia Dominici, con i figli maschi Vincenzo, Peppino, Meluzzo mio pari età e compagno di giochi, i due gemelli e  quattro ragazze  tra cui Maria e Concetta .I miei compagni di gioco di quei tempi erano oltre a quelli di via Adelaide i vicini delle strade attigue tra cui Miliuzzu Fedele,Nuccio Parisio, Gentiluono Mimmo, Ciccio Panuccio, Amorino Salvatore, Melino Coletta, Sarino Velardo, Tripodi Carmelo, Vizzari Vincenzo, Paolino il figlio del Barbiere, Reale Andrea, Paolino Capoferro, Gino Savoia e Simone che abitava nella discesa del Cinema. Poi  quando mi sono trasferito  e frequentavo le scuole medie abitavo in via S.S. Pietro e Paolo e frequentavo parecchio il Bar Barbaro e passavo molto tempo con Salvatore del chiosco che era di lato alle scuole elementari. Questi appunti mi serviranno per non dimenticare, quando negli anni magari mi sfuggirà qualche nome, li andrò a consultare.

Post Author: Gianni Saffioti