Frane a Bagnara durante il terremoto del 28 dicembre1908

Frane a Bagnara durante il terremoto del 28 dicembre 1908

Da una pubblicazione del 2008, dell’istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia, estraiano alcune pagine che riguardano le frane a Bagnara,  quelle sulla statale 18 lato Scilla e quella che danneggiò la conduttura dell’acquedotto che parte dal fiume Gazziano.

Nonostante l’elevata magnitudo (Mw = 7.1) stimata per questo terremoto da Pino et al. (2000 e N.A.Pino in questo volume), il numero degli effetti cosismici individuati è relativamente basso. La ragione di questo apparente modesto impatto è almeno in parte da ricercare nella carenza di descrizioni storiche su questi effetti specifici. Al contrario di altri terremoti (si vedano per esempio De Dolomieu 1785, per la sequenza di terremoti della Calabria del 1783; Mallet 1862, per il terremoto del 1857), pur essendo disponibile una mole molto considerevole di fonti sul terremoto del 1908, gli effetti ambientali furono rilevati in modo dettagliato solo nelle immediate vicinanze della zona maggiormente colpita. Infatti, per esplicita ammissione dei principali studiosi, come Mercalli (1909) e Baratta (1910), ci fu la tendenza a concentrare l’attenzione più sui danni al patrimonio edilizio e al tessuto urbano che non sul territorio. Questo approccio fu certamente influenzato anche dal fortissimo impatto sociale ed economico che l’evento aveva avuto. Non stupisce quindi che l’attenzione degli studiosi del tempo si sia concentrata su questi aspetti e solo sull’area dello Stretto.

45 FRANA Favazzina 38.2675 15.7747
46 FRANA Favazzina 38.27 15.7794
47 FRANA Favazzina 38.2726 15.7834
48 FRANA Favazzina 38.2735 15.7844
49 FRANA Favazzina 38.2743 15.7855
50 FRANA Bagnara Calabra 38.2753 15.7869
51 FRANA Bagnara Calabra 38.2765 15.7887
52 FRANA Bagnara Calabra 38.2779 15.7906
53 FRANA Bagnara Calabra 38.2784 15.7915
54 FRANA Bagnara Calabra 38.2792 15.7973
55 FRANA Bagnara Calabra 38.2875 15.8161

Testi e foto tratti da questa pubblicazione

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Una delle frane lungo la ferrovia Favazzina–BagnaraCalabra

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Localizzazione delle frane lungo la strada provinciale Favazzina – Bagnara Calabra.

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45 – Fra Favazzina e Bagnara, si staccarono molti massi dagli appicchi che sovrastano la ferrovia, talché si è dovuto sospendere per qualche tempo l’esercizio della medesima. Riattivata che fu, in causa di scosse susseguenti o meglio delle piogge persistenti, si determinò la caduta di altri macigni che provocarono una nuova interruzione della importante linea tirrenica, talché fu deciso l’abbandono del tratto pericoloso.

46 – Fra Favazzina e Bagnara, si staccarono molti massi dagli appicchi che sovrastano la ferrovia, talché si è dovuto sospendere per qualche tempo l’esercizio della medesima. Riattivata che fu, in causa di scosse susseguenti o meglio delle piogge persistenti, si determinò la caduta di altri macigni che provocarono una nuova interruzione della importante linea tirrenica, talché fu deciso l’abbandono del tratto pericoloso.

47 – Fra Favazzina e Bagnara, si staccarono molti massi dagli appicchi che sovrastano la ferrovia, talché si è dovuto sospendere per qualche tempo l’esercizio della medesima. Riattivata che fu, in causa di scosse susseguenti o meglio delle piogge persistenti, si determinò la caduta di altri macigni che provocarono una nuova interruzione della importante linea tirrenica, talché fu deciso l’abbandono del tratto pericoloso.

48 – Fra Favazzina e Bagnara, si staccarono molti massi dagli appicchi che sovrastano la ferrovia, talché si è dovuto sospendere per qualche tempo l’esercizio della medesima. Riattivata che fu, in causa di scosse susseguenti o meglio delle piogge persistenti, si determinò la caduta di altri macigni che provocarono una nuova interruzione della importante linea tirrenica, talché fu deciso l’abbandono del tratto pericoloso.

49 – Fra Favazzina e Bagnara, si staccarono molti massi dagli appicchi che sovrastano la ferrovia, talché si è dovuto sospendere per qualche tempo l’esercizio della medesima. Riattivata che fu, in causa di scosse susseguenti o meglio delle piogge persistenti, si determinò la caduta di altri macigni che provocarono una nuova interruzione della importante linea tirrenica, talché fu deciso l’abbandono del tratto pericoloso.

50 – Fra Favazzina e Bagnara, si staccarono molti massi dagli appicchi che sovrastano la ferrovia, talché si è dovuto sospendere per qualche tempo l’esercizio della medesima. Riattivata che fu, in causa di scosse susseguenti o meglio delle piogge persistenti, si determinò la caduta di altri macigni che provocarono una nuova interruzione della importante linea tirrenica, talché fu deciso l’abbandono del tratto pericoloso.

51 – Fra Favazzina e Bagnara, si staccarono molti massi dagli appicchi che sovrastano la ferrovia, talché si è dovuto sospendere per qualche tempo l’esercizio della medesima. Riattivata che fu, in causa di scosse susseguenti o meglio delle piogge persistenti, si determinò la caduta di altri macigni che provocarono una nuova interruzione della importante linea tirrenica, talché fu deciso l’abbandono del tratto pericoloso.

52 – Fra Favazzina e Bagnara, si staccarono molti massi dagli appicchi che sovrastano la ferrovia, talché si è dovuto sospendere per qualche tempo l’esercizio della medesima. Riattivata che fu, in causa di scosse susseguenti o meglio delle piogge persistenti, si determinò la caduta di altri macigni che provocarono una nuova interruzione della importante linea tirrenica, talché fu deciso l’abbandono del tratto pericoloso.

53 – Tra Bagnara e la frazione Favazzina parecchie frane si staccarono dalla montagna, che scende con ripido pendio verso mare. Alcune di poca importanza sono formate dallo sfasciume superficiale delle rocce cristalline, che formano il nucleo della montagna, ma la principale è formata da una falda della roccia stessa gneissica, che precipitò rompendosi in blocchi enormi a piccoli frammenti. Questa frana ricoprì per qualche centinajo di metri la linea ferroviaria, e il passaggio dei treni rimase interrotto per lungo tempo; poiché, in seguito alle frequenti piogge invernali, lo scoscendimento della roccia si ripeté varie volte, sebbene in proporzioni minori. La fig.27 rappresenta appunto l’ultima di queste frane avvenuta la mattina del 5 aprile 1909. Fra Favazzina e Bagnara, si staccarono molti massi dagli appicchi che sovrastano la ferrovia, talché si è dovuto sospendere per qualche tempo l’esercizio della medesima. Riattivata che fu, in causa di scosse susseguenti o meglio delle pioggie persistenti, si determinò la caduta di altri macigni che provocarono una nuova interruzione della importante linea tirrenica, talché fu deciso l’abbandono del tratto pericoloso.

54 – Fra Favazzina e Bagnara, si staccarono molti massi dagli appicchi che sovrastano la ferrovia, talché si è dovuto sospendere per qualche tempo l’esercizio della medesima. Riattivata che fu, in causa di scosse susseguenti o meglio delle piogge persistenti, si determinò la caduta di altri macigni che provocarono una nuova interruzione della importante linea tirrenica, talché fu deciso l’abbandono del tratto pericoloso.

55 – La conduttura che parte dal fiume di Gazziano venne rotta in seguito ad una grande frana.

Post Author: Gianni Saffioti