Il ponte Caravilla

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Il ponte Caravilla fu costruito per la prima volta nel 1825 è prese il nome dell’ingegnere che lo realizzò.

    Il Cardone nel suo libro ” Notizie storiche di Bagnara” cosi ne parla nel 1873. Bagnara è divisa in due parti; una dicesi superiore, inferiore l’altra. Sono separate da un breve tratto di strada rotabile, che incomincia dalle prime abitazioni del quartiere della città, detto Santa Maria, e si protende sino alla piazzetta denominata della Croce ch’è dietro il ponte Caravilla; donde appunto principiano i più vicini fabbricati della parte superiore della nostra città. Passa in mezzo di essa la regia strada, la quale radendo le falde dè monti e dè colli appiè dei quali, sur un piano inclinato alla marina, è sita l’altra parte, che è la più bella, della città medesima, fa si che la strada in parola possa benissimo riguardarsi come una deliziosa loggia, direi così, lungo la riva del mare, sulla quale trovandosi i viatori, e con ispecialità gli oltremontani, restano talmente incantati i loro sguardi, che non possono essi affatto ristarsi dal non dipingere, o sognare nei loro itinerarii le svariate bellissime vedute, che nel transitare essa strada alla loro vista si offrono.

Il Gioffrè nel suo libro “Storia di Bagnara” ed. Laruffa 1983, cosi c’è lo descrive: “formato da tre grandi arcate dell’altezza di metri 13 e da una corsia pedonale e carreggiabile di metri 34 di lunghezza e metri sette di larghezza, fu un’opera architettonica di inestimabile valore, anche per le sue particolari strutture tutte in mattoni pieni.

La sua imponente e maestosa mole attira lo sguardo del forestiero sia perché disposto in maniera tale che bisogna attraversarlo tre volte, sia per la sua meravigliosa posizione che offre un’incantevole visione da sembrare un balcone sul mare”.

Nel periodo che va dalla fine della II guerra mondiale agli anni sessanta, quando Bagnara non era ancora stata invasa dal cemento lecito ed illecito e la struttura di questo “monumento” era godibile da ogni angolo del paese, molti pittori venivano a dipingere le loro tele ricostruendo l’insieme del paesaggio che dal ponte scendeva verso la marina dove  le chiese del Carmine e del Rosario ed il verde adiacente sembravano protetti da questa elegante opera.

Distrutto durante la seconda guerra mondiale, il 4 settembre del 1943 ad opera dei tedeschi in fuga, fu ricostruito tra il 1945 ed il 1946 dalla ditta Oscar Pistolesi che lo ebbe in sub-appalto dalla ditta dell’ ingegnere Giunta di Reggio Calabria.

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Post Author: Gianni Saffioti