Ferragosto negli anni cinquanta a Bagnara

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Ferragosto negli anni cinquanta a Bagnara

Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Bagnara, grazie alla sua posizione geografica, il suo clima e le sue naturali bellezze, non a caso fu scelta dai più importanti quotidiani del centro e del nord come cittadina da lanciare nel mondo del turismo d’élite.

Innumerevoli sono stati gli articoli giornalistici scritti dal Corriere della Sera o dal Messaggero, e che ora magari ritroviamo tristemente ingranditi ed incorniciati nelle pareti dei bar cittadini a ricordare la grand’occasione perduta.

Negli anni cinquanta dunque; seconda solo a Reggio, Bagnara era il centro estivo più conosciuto e frequentato della provincia.

L’edilizia ancora non aveva deturpato il territorio, poche macchine e motorini, grandi vigneti e tanto buon pescato facevano da traino ai tanti prodotti locali artigianali che si andavano affermando, come la produzione del torrone, dei dolci e dei gelati in particolare.

La sartoria aveva ripreso la sua tradizione di fine ed elegante artigianato e la banda cittadina conseguiva ancora un buon successo.

Ferragosto era la festa per eccellenza. Tutti aspettavano il quindici agosto per mostrarsi e per mostrare Bagnara festante a quanti quel giorno venivano a visitarla.

Avendo Bagnara una grande tradizione musicale, a ferragosto si ospitavano le bande più importanti e famose del tempo, e come nel cinquantuno toccò alla banda dei Carabinieri, nel cinquantadue fu la volta della banda municipale di Venezia.

Non era ancora scoppiata la febbre della musica leggera, del rock, delle radio libere e delle reti televisive, ed ospitare una banda di grosso calibro era un evento importante, paragonabile oggi ad un concerto di un personaggio di prim’ordine della musica internazionale.

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Post Author: Gianni Saffioti

Ferragosto negli anni cinquanta Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Bagnara, grazie alla sua posizione geografica, il suo clima e le sue naturali bellezze, non a caso fu scelta dai più importanti quotidiani del centro e del nord come cittadina da lanciare nel mondo del turismo d’élite. Innumerevoli sono stati gli articoli giornalistici scritti dal Corriere della Sera o dal Messaggero, e che ora magari ritroviamo tristemente ingranditi ed incorniciati nelle pareti dei bar cittadini a ricordare la grand’occasione perduta. Negli anni cinquanta dunque; seconda solo a Reggio, Bagnara era il centro estivo più conosciuto e frequentato della provincia. L’edilizia ancora non aveva deturpato il territorio, poche macchine e motorini, grandi vigneti e tanto buon pescato facevano da traino ai tanti prodotti locali artigianali che si andavano affermando, come la produzione del torrone, dei dolci e dei gelati in particolare. La sartoria aveva ripreso la sua tradizione di fine ed elegante artigianato e la banda cittadina conseguiva ancora un buon successo. Ferragosto era la festa per eccellenza. Tutti aspettavano il quindici agosto per mostrarsi e per mostrare Bagnara festante a quanti quel giorno venivano a visitarla. Avendo Bagnara una grande tradizione musicale, a ferragosto si ospitavano le bande più importanti e famose del tempo, e come nel cinquantuno toccò alla banda dei Carabinieri, nel cinquantadue fu la volta della banda municipale di Venezia. Non era ancora scoppiata la febbre della musica leggera, del rock, delle radio libere e delle reti televisive, ed ospitare una banda di grosso calibro era un evento importante, paragonabile oggi ad un concerto di un personaggio di prim’ordine della musica internazionale.

Ferragosto negli anni cinquanta  

Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Bagnara, grazie alla sua posizione geografica, il suo clima e le sue naturali bellezze, non a caso fu scelta dai più importanti quotidiani del centro e del nord come cittadina da lanciare nel mondo del turismo d’élite.
Innumerevoli sono stati gli articoli giornalistici scritti dal Corriere della Sera o dal Messaggero, e che ora magari ritroviamo tristemente ingranditi ed incorniciati nelle pareti dei bar cittadini a ricordare la grand’occasione perduta.
Negli anni cinquanta dunque; seconda solo a Reggio, Bagnara era il centro estivo più conosciuto e frequentato della provincia.
L’edilizia ancora non aveva deturpato il territorio, poche macchine e motorini, grandi vigneti e tanto buon pescato facevano da traino ai tanti prodotti locali artigianali che si andavano affermando, come la produzione del torrone, dei dolci e dei gelati in particolare.
La sartoria aveva ripreso la sua tradizione di fine ed elegante artigianato e la banda cittadina conseguiva ancora un buon successo.
Ferragosto era la festa per eccellenza. Tutti aspettavano il quindici agosto per mostrarsi e per mostrare Bagnara festante a quanti quel giorno venivano a visitarla.
Avendo Bagnara una grande tradizione musicale, a ferragosto si ospitavano le bande più importanti e famose del tempo, e come nel cinquantuno toccò alla banda dei Carabinieri, nel cinquantadue fu la volta della banda municipale di Venezia.
Non era ancora scoppiata la febbre della musica leggera, del rock, delle radio libere e delle reti televisive, ed ospitare una banda di grosso calibro era un evento importante, paragonabile oggi ad un concerto di un personaggio di prim’ordine della musica internazionale.

Ferragosto negli anni cinquanta

Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Bagnara, grazie alla sua posizione geografica, il suo clima e le sue naturali bellezze, non a caso fu scelta dai più importanti quotidiani del centro e del nord come cittadina da lanciare nel mondo del turismo d’élite.
Innumerevoli sono stati gli articoli giornalistici scritti dal Corriere della Sera o dal Messaggero, e che ora magari ritroviamo tristemente ingranditi ed incorniciati nelle pareti dei bar cittadini a ricordare la grand’occasione perduta.
Negli anni cinquanta dunque; seconda solo a Reggio, Bagnara era il centro estivo più conosciuto e frequentato della provincia.
L’edilizia ancora non aveva deturpato il territorio, poche macchine e motorini, grandi vigneti e tanto buon pescato facevano da traino ai tanti prodotti locali artigianali che si andavano affermando, come la produzione del torrone, dei dolci e dei gelati in particolare.
La sartoria aveva ripreso la sua tradizione di fine ed elegante artigianato e la banda cittadina conseguiva ancora un buon successo.
Ferragosto era la festa per eccellenza. Tutti aspettavano il quindici agosto per mostrarsi e per mostrare Bagnara festante a quanti quel giorno venivano a visitarla.
Avendo Bagnara una grande tradizione musicale, a ferragosto si ospitavano le bande più importanti e famose del tempo, e come nel cinquantuno toccò alla banda dei Carabinieri, nel cinquantadue fu la volta della banda municipale di Venezia.
Non era ancora scoppiata la febbre della musica leggera, del rock, delle radio libere e delle reti televisive, ed ospitare una banda di grosso calibro era un evento importante, paragonabile oggi ad un concerto di un personaggio di prim’ordine della musica internazionale.

Post Author: Gianni Saffioti