Bagnara agosto 2020 album fotografico e riflessioni sociali

Bagnara agosto 2020 album fotografico

 a cura di Mimma Laurendi, Tommy Fazzari, Carmelo Cacciola e Rocco Fedele

Bagnara

Un tracollo vertiginoso, un fallimento preannunciato con tanto di claque

Tracotanza è la parola che di getto mi spinge a definire la situazione sociale che ho visto con i miei occhi dopo ferragosto. Credo che non bastino le belle foto dei tramonti, della frutta locale, delle vedute dal mare, dalle montagne, della spiaggia e dei luoghi caratteristici della cittadina a compensare lo scempio paesano che aumenta di giorno in giorno e che purtroppo è destinato a prolungarsi per molto altro tempo ancora per fattori contingenti come l’aumento del debito comunale che i cittadini, e non chi lo ha prodotto, dovranno pagare con tasse salate almeno per altri 10 anni. E inutile soffermarci sul tanfo nauseabondo che ha caratterizzato il mese assieme agli enormi quantitativi di spazzatura non raccolta, le strade sconquassate e sporche, semichiuse e non riparate, acqua che manca quasi sempre e non bevibile, occupazione e chiusura insensata di vie principali per mere manifestazioni che potevano benissimo svolgersi in qualche piazza cittadina senza creare ulteriori problemi alla popolazione che oramai si è rassegnata a tutto. Tracotanza, non mi viene altro da dire in un paese che non ha voluto cambiare in quella che era l’ultima possibilità per fare un vero tentativo e rompere il clientelismo delle logiche familiari di cui è schiavo da decenni.

Perché dico che la possibilità avuta alle ultime elezioni comunali è stata l’ultima per almeno i prossimi 20 anni se il sistema di voto resterà lo stesso? Il calo demografico impone ai comuni sotto i 10.000 abitanti un numero di consiglieri di 5 unità inferiore rispetto all’attuale. Questo significa che con il blocco di almeno 4000 voti da parte delle famiglie che dopo le dimissioni da sindaco del Prof. Dato gestiscono in coalizione tra di loro, attraverso liste civiche o sotto il nome di partiti, la cosa pubblica bagnarese, si potrà concorrere alle elezioni solo per il secondo posto. Con una situazione come quella odierna le minoranze avranno 2 e 1 consiglieri, quindi sarà difficile fare opposizione seria e costruttiva come quella atuale di Rinascita per Bagnara. Malauguratamente ci fosse una quarta lista, rischierebbe di rimanere fuori dal consiglio o se il quorum glielo permetterà avrebbe un consigliere solo con l’impossibilità di fare gruppo. Come per le altre due liste perdenti, quindi priva dei diritti spettanti ai gruppi di opposizione e priva di forza. Ricordo che alla tornata elettorale precedente si era alla fine di una lunga gestione commissariale causata da un gravissimo dissesto finanziario che ci ha regalato tasse a non finire e l’incandidabilità per alcuni membri della precedente giunta, era il momento giusto per cambiare. In molti hanno teoricamante accettato l’idea di cambiamanto per poi abbandonare, alcuni invece si sono imbarcati sul Titanic, il resto è storia recente. Per i fanatici del Rock and Roll, sarà impossibile essere eletti se non schierati e ligi allo strapotere delle combine familiari che per il gioco dell’alternanza non permetteranno spazi di nessun genere a nessun intruso visto che i posti anche per loro saranno ridotti.

La vera scommessa non è chi governa o governerà ma chi ha veramente voglia di uscire dagli schemi del clientelismo familiare e dare dignità al paese e rispetto ai cittadini. Dalle dimissioni del pof. Dato ad oggi si sono sprecati montagne di soldi e oltre 20 anni di tempo prezioso ma le sue idee per dare sollievo al paese restano le più valide da attuarsi e porterebbero equità in diritti e doveri dei residenti.

I primi due fattori che determinano da oltre 50 anni un bassissimo livello qualitativo di vita sono la distribuzione dell’acqua, la sua potabilità bisogna misurarla al rubinetto e non a monte e la fatiscente rete fognaria da rifare completamente con criterio e a regola d’arte. L’idea del Prof. Dato era di dare in gestione ad una grossa ditta per 30 – 50 anni le due reti in questione con la clausola di rifare tutti gli impianti nuovi a norma di legge. I cittadini avrebbero pagato le bollette direttamente alla ditta senza passare per le casse comunali. Ci sarebbe stato un nuovo censimento con mappatura completa di allacci e allaccetti, i furbetti sarebbero stati smascherati, i registri dei contribuenti si sarebbero rimpinguati per un consistente maggiore introito.

Le elezioni scorse hanno segnato un punto di non ritorno e la tracotanza di allora è la stessa di oggi, certi treni passano una volta sola e chi dovrebbe scrivere di politica e società informando l’opinione pubblica non fa altro che spettegolare sullo zimbello attuale. Non sono affatto pessimista, mi duole pagare  tasse esose per incapacità altrui senza avere servizi minimi adeguati, ma espongo dati di fatto concreti che interessano la vita sociale dei cittadini lasciando la pochezza dei pettegolezzi a chi allontana i lettori dalle cose serie offrendo loro articoli fatti di aria fritta. L’arte del lamentarsi è enormemente più forte di quella di fare, ammettendo che si sappia cosa fare, “Questa lor tracotanza non è nova”.

Post Author: Gianni Saffioti