In attesa delle comunali (prima parte) 1 gennaio 2011 si ricomincia. Anno nuovo e tri pili av’ u porco, speriamo di no.

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Da dove ricominciare per poter vivere in una società almeno modesta, ma pur sempre meglio di quella endemica e sottosviluppata del nostro caro amato paesino, così lontano ma pur sempre cosi vicino?

L’anno che è passato si è chiuso nel peggiore dei modi, il dramma familiare dei Zappalà legato all’arresto dell’ex sindaco e consigliere Regionale, ed il solito vizio di certa gente di confondere e speculare di ciò di cui si dovrebbe interessare la magistratura, con la politica locale. Il berlusconismo di centrosinistra non si è attardato ad arrivare anche su questa delicata faccenda e cosi tra proclami ed articoli invocanti le dimissioni dell’attuale giunta comunale e veri e propri sfoghi a lungo repressi lanciati sui vari social network ha confermato quanto poco possa valere e quanto poco innovativo è l’attuale metodo di fare politica in quegli ambienti. Si scimmiotta il comportamento dei berluschini in tutto e per tutto senza batter ciglio. Il virus è oramai talmente radicato sia nel linguaggio e nel comportamento che è difficile capire cosa vuole questa gente. La parola di Cristo a loro non ha insegnato nulla anche se ogni domenica imperterriti non perdono una messa.

Saltati completamente i valori fondamentali di solidarietà e di rispetto, cardini fino a qualche decennio fa della vita sociale paesana, portati avanti dai numerosissimi artigiani che sono stati per molto tempo forgia di sapere e stile di vita della società bagnarese, oggi si sa andare avanti solo contando il numero di voti, costruendo alleanze, facendo patti, costituendo veri e propri comitati di affari che nulla hanno a che vedere con le esigenze sociali e la rappresentanza ed il rispetto dei cittadini.

Ma cosa è la rappresentanza dei cittadini in consiglio comunale, provinciale, regionale e in parlamento?

Se chi vota, riflette su questa domanda capisce che, per come vanno le cose oggi, per come si vota e per come si comportano i vari rappresentanti dei cittadini nelle varie istituzioni sopra citate, loro, i cittadini contano meno che zero e che i loro rappresentanti una volta eletti non portano avanti il programma stilato INSIEME a chi li vota ma pensano solo ad accumulare più potere, di rimanere in carica più a lungo, di guadagnare l’introito spettante per quella carica, di avere più cariche e presidenze di vari enti per guadagnare di più, di sistemare le persone più fidate, di gestire la cosa pubblica a loro favore elargendo fondi e contributi a scopo clientelare, e sempre a scopo clientelare fare piaceri a chi li chiede, spesso contro le leggi, ma si sa le leggi si possono aggirare, la grande piaga dell’abusivismo edilizio insegna. Poi si condona ed il gioco è fatto ma il paese collassa e questo non importa a nessuno.

Cosa dovrebbe fare secondo i principi etici e morali chi rappresenta i cittadini?

Appena eletto dovrebbe mettere la sua persona in secondo piano e cominciare a realizzare quanto stipulato e concordato in pubblica assemblea con quanti lo hanno votato. Dunque mantenere quanto deciso non da lui ma da tutti coloro che lo hanno eletto. Questo è il cardine vero della democrazia, onorare gli impegni presi assieme ai cittadini e non fare sotterfugi nelle sedi dei partiti.

Chi rappresenta i cittadini non deve percepire nessun introito e deve tenere i suoi parenti fino al 4 grado, lontani dalle istituzioni e dalle cariche pubbliche.

Un rappresentante dopo due mandati deve tornare al proprio lavoro e lasciare la candidatura ad altri meritevoli. La politica non è un lavoro ma un atto di amore verso gli altri, volontariato, altruismo, mettere a disposizione di tutti le proprie idee e realizzarle con il contributo di tutti.

Questo è lo specchio principale su cui bisogna confrontarsi per creare le basi di una cittadina nuova e onesta moralmente ed intellettualmente. Da una parte la realtà di oggi di come è concepita la politica e dall’altra quella che dovrebbe essere. Se si vuol continuare con il metodo in cui i cittadini non contano nulla e sono solo considerati bestie da voto si continui pure a comportarsi tranquillamente come oggi, il baratro oramai è vicino. Se invece si ha coscienza che la cosa non può continuare e che la rappresentanza vera è quella del rispetto dei cittadini e dell’avvicendamento nelle cariche istituzionali, allora è chiaro che quanti hanno fino adesso gestito, comandato, fatto opposizione, ecc.. non devono far altro che tornare alle loro competenze di liberi cittadini e lasciare il posto ad altri. Solo così si realizza la democrazia e non abusando dei voti dei parenti o del clientelismo.

Non si può strumentalizzare una vicenda personale per inveire contro chi detiene il potere per poi proporsi con gli stessi metodi e le stesse persone, già questo è indice della non differenza ideologica tra centrodestra e centrosinistra dove il berlusconismo ha fatto breccia e dove il berlusconismo sarà a parole rinnegato alla sua caduta, specie se cadrà male.

Fine prima parte

Gianni Saffioti

Post Author: Gianni Saffioti