Cupo e triste dicembre 2020, album fotografico di autori vari

Cupo e triste dicembre 2020

album fotografico di autori vari

Mimma Laurendi, Tommy Fazzari, Carmelo Cacciola, Rocco Fedele, Gianni Saffioti

Le foto di questo mese privilegiano il maltempo, accenni della tradizionale festa dell’Immacolata, bozze di un presepe, una stella cometa sulla facciata della chiesa dei SS. Pietro e Paolo, speranza per un rione oramai abbandonato e alla deriva, qualche tramonto d’autore, una spiaggia abbandonata e una stazione che è sempre più punto di partenza. Si certo, ci sono anche le luminarie natalizie rosso speranza sul corso a creare l’effetto drammatico di desolazione. Nel ringraziare gli autori degli ultimi scatti del 2020, permettetemi alcune considerazioni sulla situazione sociale attuale che continua sempre a peggiorare.

Come se non bastasse il Covid 19 e i tantissimi disagiati mentali che si credono furbi e contribuiscono ad alimentare, in un paesino oramai moribondo, l’espansione del virus e di minchiate gravissime, ci mancavano in questo mese gli ultimi capolavori di una amministrazione che non fa altro che continuare a peggiorare la qualità della vita, fare debiti e mutui per cose superflue e certamente non necessarie come se Bagnara Calabra fosse un paese ricco e pieno di risorse.

Vi ricordo che Bagnara Calabra è un paese già molto ricco di debiti e che a pagarli, i debiti, sono i cittadini e non gli amministratori che li hanno fatti e continuano a farli.

Le ultime perle cominciano dal divieto dell’ utilizzo ai fini potabili e alimentari dell’acqua che sgorga dai rubinetti, come se la gente, da almeno 40 anni, analisi a parte, la usasse per quei fini. Le analisi si fanno alla fonte, (rubinetto) e non a monte, perché da monte a valle l’acquedotto è ridotto malissimo con perdite notevolissime e infiltrazioni pericolose. Questo succede soprattutto nelle zone ad alto concentramento abusivo dove è stato permesso di costruire “ad muzzum”. Tutti sanno, nessuno sa! Tranquilli che l’acqua del rubinetto non la beve nessuno da decenni e tanti cucinano anche con l’acqua minerale o che si portano dalle fontane dei paesi vicini.

A proposito di acqua, mi piacerebbe sapere, se c’è una legge che stabilisce e consente ai funzionari dei comuni un limite in percentuale per mandare innumerevoli raccomandate “ad muzzum” con ingiunzioni di pagamento per bollette che sono già state pagate. Esiste un limite di decenza e controllare per bene prima di sprecare soldi pubblici con raccomandate inutili? Chi paga per tutti i soldi pubblici delle raccomandate mandate spesso a caso? La caccia all’evasione dei tributi comunali credo si faccia in altro modo, certamente più serio. Tra i tanti, uno facilissimo e quello di fare controlli incrociati degli indirizzi delle case del comune e registri elettorali, che chi si occupa “professionalmente di politica” conosce a menadito,  appurare che siano conformi al registro dei tributi. Poi ci sarebbero i controlli con le varie bollette di energia, conti correnti ecc. Il defunto prof. Dato vi avrebbe potuto spiegare bene come si può fare, ma all’epoca si è dovuto dimettere da sindaco!

Vivendo lontano e non ricevendo dal comune le richieste di pagamento, specie TASI e IMU di cui non conosco mai i giusti importi, spesso in passato ho pagato anche due volte la stessa tassa, o non pagata affatto. Aspetto con anzia le vostre raccomandate di ingiunzione,  mi raccomando dopo atenta verifica.

Che arrivavano le bollette doppie lo avevo scritto il mese scorso quando mi era arrivata la bolletta dell’acqua del 2017, anche se acqua non ne consumo affatto, ma l’ho pagata senza storie. Di quella del 2016, arrivata il 31 dicembre 2020 con raccomandata invece sono stato costretto a rispondere per le rime invitando chi fa i controlli di verificare per bene e poi eventualmente scusarsi.

Ma la domanda, retorica, che da anni mi pongo e vi porgo ancora è sempre la stessa: perché continuate a votare sempre per le solite, solide e collaudate coalizioni familiari che hanno distrutto il paese in tutti i sensi? Siete masochisti? Vi piace vivere peggio che nel terzo mondo, senza servizi, senza socialità, senza strade, senza acqua, senza scuole, nel pettegolezzo, senza un briciolo di coscienza sociale?  Trasporti, ospedali, teatri, cinema, piscine, palestre, aree attrezzate per bambini, illuminazione stradale, centri culturali, civiltà, sono cose per tutti e non per chi ha il privilegio di vivere altrove.

Personalmente, visto il comportamento degli “intellettuali” paesani, non credo che questo paese possa rialzarsi senza prima aver ritrovato una dignità sociale degna di questo nome. Errori gravissimi, fatti nelle ultime comunali hanno posto fine alle speranze di “rinascita” della società, certamente no alle  ambizioni egoistiche personali dei più. Errori che hanno consegnato definitivamente al medioevo un paesino, che come già scriveva circa 40 anni fa il prof. Tommaso Oriana, è meraviglioso per virtù di natura ma inabitabile per colpa degli uomini. L’abbandono è via più breve e indolore e non tanto per colpa delle famiglie che si sono impossessate dei partiti, ma tanto per i supponenti che pensano di essere il sale che sana le ferite della terra e che invece continuano ad alimentare i mali di un paesino sempre meno riconoscibile, sempre più disabitato e sempre di più in mano a gente capace di fare solo debiti e poi farceli pagare cari e amari.

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