I ponti del torrente Sfalassà vicino alla sua foce nel 1918

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I ponti del torrente Sfalassà vicino alla sua foce del 1918

In questa cartolina che porta la data del 29 agosto 1918, dove i ponti si vedono leggermente storti e non ne ho capito il motivo, ci sono molte cose interessanti da osservare che riguardano sia i ponti che altre cose di cui cercheremo di dare agile lettura.

Anzitutto i ponti che si vedono sono tre, dalla foce verso l’alto in ordine vediamo quello in legno che serviva per passare verso la località Pizzolo, quello in mezzo su pilastri in cemento, che la foto schiaccia molto, che era costruito in ferro dove passava l’unico binario della ferrovia finita di costruire qualche anno prima, e poi quello in muratura costruito nel 1825, come ci riferisce il Cardone, con gli archi in stile romano che all’epoca servì assieme al Ponte Caravilla a dare continuità alla strada rotabile.

“Ciascuno dei sopradetti ponti è formato di tre grandi archi. Il primo ponte ha l’altezza di palmi 50: largo 24 e lungo 130. Il secondo è lungo palmi 230, largo 24, e alto 30, nello stato attuale però, mentre quando fu costruito era assai dappiù, essendosi coll’andare degli anni alzato di molto il suo letto, a causa delle replicate piene che di esso fiume vi furono.”

Dopo i ponti, che sono al centro dell’immagine, osserviamo alcuni particolari e curiosità interessanti che risaltano agli occhi se si apprezza l’immagine al posto di guardarla in maniera superficiale.

Anzitutto si notano sul greto del torrente almeno una decina di donne intente a lavare i panni, quasi tutte in gruppo in basso a sinistra della cartolina e altre due da sole, una sotto l’arco successivo e una, quella che si vede meglio, in basso al centro dell’immagine. Si vede un solo uomo su un sasso in centro al torrente poco distante dalla donna ultima citata. Cartolina che guardi, infaticabili bagnarote che trovi.

A destra si nota il muro di contenimento che in alto finisce con dei merli come fosse un muro difensivo, alla fine del quale degli uomini in posa ci fanno capire dal loro abbigliamento che la foto non è stata scattata in pieno inverno e ne in piena estate.

In alto, in direzione degli uomini appena descritti vediamo due costruzioni che secondo lo storico Cardone sono la cartiera, che ha funzionato fino agli anni 60 del 1900 e un mulino che erano locati subito dopo l’attuale strada statale.

 

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