Notizie storiche del santuario di Polsi
Testo tratto dal volume Calabria del 1963 pubblicato da SADEA Firenze
Foto di Rosario Stillo
Il sorgere del santuario di Polsi, uno dei più celebri santuari mariani della Calabria, in una vallata dell’Aspromonte presso il paese di San Luca, sarebbe legato ad un’apparizione della Vergine. « Secondo gli studiosi locali il santuario avrebbe origini remote. In seguito, nei tempi normanni, nel 1144, un vitello si sarebbe inginocchiato di fronte ad una croce, rinvenuta sul luogo. Al bovaro, che lo andò a ricercare, sarebbe apparsa la Vergine:
Miraculu di Ddeu ch’ija matina
Ca lu massaru lu jencu circava
Vaci e lu trova ad Aspromunti ‘n cima
Ch’an dinocchiuni la cruci adurava,
Ora duram u a vui matri divina
Madonna di lu voscu e di la chiana ».
(Bagnara)
Sarebbe stato Roberto il Normanno a costruire la prima chiesetta, là dove venne rinvenuta la croce. Al santuario ci si reca « in pellegrinaggio due volte all’anno, in settembre e in novembre. Ogni pellegrino trasporta un sasso, piccolo o grande, secondo le sue forze e la sua volontà, e lo depone in un mucchio, testimone muto e rozzo di una fede ingenua. Oggi si crede che la pietra sia trasportata a sconto di peccati. In verità la pratica rimanda ad usanze primitive e va messa in rapporto con l’usanza dei nativi dell’isola di Timor i quali quando fanno un viaggio lungo e faticoso si sventolano con rami frondosi che poi gettano via nello stesso luogo dove i loro antenati hanno fatto il medesimo prima di loro, nella fiducia che la stanchezza che sentivano passi nelle foglie e venga gettata via. Altri usano pietre, invece di foglie ».