Il Cardinale Fabrizio Ruffo e Fra Diavolo, particolari poco conosciuti

Ad illustrare la storia del Cardinale Fabrizio Ruffo e l’impresa sanfedista ci ha pensato bene lo studioso Bagnarese Domenico Gioffrè, per leggere la sua esposizione basta cliccare su questa riga. Nella sua esposizione il Gioffrè accenna appena che tra i componenti dell’armata del Ruffo c’era anche il famigerato Fra diavolo. Il rapporto tra i due personaggi non è stato mai idilliaco e al momento opportuno il Cardianle Ruffo tenta di farlo arrestare ma senza successo.

Da un articolo del 1929 dello studioso Paolo Giudici che narra la storia di Fra diavolo estraiamo il brano che ci racconta la vicenda.

“E quando il cardinale Fabrizio Ruffo, con il beneplacito del Re, parte da Palermo nel febbraio del 1799 per la riconquista del Regno di Napoli, punto di riferimento sulla terra ferma diventerà Fra Diavolo. Per stringere d’assedio Gaeta, che era in mano ai Francesi, Fra Diavolo fu nominato generale e la sua “massa”, di ormai oltre mille uomini, fu riconosciuta come un esercito regolare. Ma quando dopo tre mesi d’assedio Gaeta si arrese, il generale francese Girardon si rifiutò di trattare con Fra Diavolo, considerandolo soltanto un brigante, e la capitolazione di Gaeta fu firmata dal generale Acton per conto del Re e dall’ammiraglio Nelson per conto degli alleati inglesi. Fu la prima grande delusione per Fra Diavolo, che molte altre dovette subirne successivamente dato che fra lui e il cardinale Ruffo non corse mai buon sangue. Riconquistata Napoli nel giugno del 1799, re Ferdinando pensò ad una spedizione su Roma, per liberarla dai francesi e riconsegnarla al Papa. Anche Fra Diavolo, divenuto ormai un eroe popolare, fu chiamato per l’operazione e il Re lo nominò colonnello di fanteria. Fra Diavolo prese sul serio l’incarico e con il suo esercito di briganti mosse su Roma e ci sarebbe entrato da vincitore, se il cardinal Ruffo non l’avesse fatto fermare dalla cavalleria borbonica, arrestare e rinchiudere in Castel Sant’Angelo. Michele non era però un tipo facile da bloccare, riuscì a fuggire e a imbarcarsi per Palermo, dove dopo aver conferito con Sua Maestà, fu da questi nominato Comandante Generale del dipartimento di Itri e colmato di doni da parte di Carolina, non insensibile al fascino del Pezza”          – Paolo Giudici 1929 –

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Le immagini sono tratte da “storia d’Italia e Wikipedia

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