Ancora sulla Bagnarota. Notizie mal suggerite in un libro degli anni 50

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Il libro da cui è tratto questo brano è stato pubblicato per la prima volta in Francia nel 1957.

E’ il diario di una Turista che ha viaggiato da sola in Calabria qualche anno prima, che racconta la sua esperienza aiutata dal suo background, i libri della sua biblioteca e i suggerimenti non sempre esatti delle persone che ha incontrato durante il suo viaggio che dal nord della regione la porta al sud e risalita attraverso i paesi della Sila, dello Ionio e del Tirreno. Brevi racconti molto interessanti e descrizioni mirabili quasi per tutto il libro, fin quando dopo aver superato metà lettura, curioso, volli guardare l’indice per vedere se la scrittrice avesse preso qualche appunto anche sul nostro paese. Ebbene si, nel libro ci sono due pagine dedicate a Bagnara, sul tema che all’epoca era di moda in tutti i giornali anche nazionali  e che veniva strumentalizzato all’esasperazione, senza avere cognizione di causa, facendo articoli pittoreschi e di colore: la bagnarota e il matriarcato, che non esiste e non è mai esistito a Bagnara in nessuna epoca documentata, la storia conosciuta smentisce questo categoricamente.

Alche la nostra autrice ci casca scrivendo, suo malgrado, quanto gli viene suggerito anche se poi lo scritto è totalmente smentito dalla nota 1 dove citando un passo del libro di M. De Custine si legge del grande lavoro degli uomini fatto sulle colline.

E’ inutile ripetersi e smentire l’ennesimo scritto che a Bagnara  solo le donne lavoravano e che gli uomini non facevano nulla, ampio spazio ho dato al tema nello scritto “La bagnarota, un simbolo uno stile di vita”. Riporto sotto le pagine scritte dalla viaggiatrice e il testo della nota che contraddice l’autrice stessa.

Nel complesso un bel libro macchiato dalle solite dicerie per far clamore.

Ristampato da Rubettino nel 2008 e disponibile in libreria.

G.S.

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