Terremoto 1908. Lapide in ricordo dell’ Ing. Luigi Robecchi Brichetti

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Com’è stata fatta

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Come doveva essere fatta

Lapide in ricordo dell’ Ing. Luigi Robecchi Brichetti

21 dicembre 2008

di Gianni Saffioti

Dopo un secolo che praticamente sia gli amministratori e sia chi ha scritto libri di storia su Bagnara hanno cancellato dalla storia della ricostruzione del dopo il terremoto del 1908 il nome dell’ing. Luigi Robecchi Brichetti, finalmente la memoria dell’illustre personaggio viene parzialmente rivalutata con la posa di una lapide dove si ricorda l’impegno profuso dal noto esploratore a favore sia della ricostruzione e sia del popolo bagnarese. Scontrandosi con il sindaco e l’amministrazione dell’epoca che volevano subito usufruire di nuova sede baraccata per gli uffici comunali al posto di creare strutture per la popolazione, si schierò anche contro la ditta Larini che voleva sfruttare l’emergenza per trasportare gratis il legname per i privati facoltosi che si costruirono baracche più grandi rispetto a quelle della popolazione.

Considerato che l’assessore promotore delle manifestazioni aveva richiesto la mia collaborazione per le manifestazioni: invitandomi a partecipare alla conferenza tenutasi il 13 dicembre, invitandomi a proporgli alcune bozze per la lapide all’ingegnere dedicata, invitandomi a contattare sia la dott.ssa Uccellini che la dott.ssa De Martini; vorrei esprimere alcune opinioni sul senso della mia collaborazione a tutto questo, considerato che l’assessore in questione dopo aver incassato quanto richiesto non si è più fatto sentire nonostante le mie numerose E mail. L’assessore tra le altre cose, considerata la mia assenza alle manifestazioni mi aveva richiesto un breve intervento scritto da leggere durante la serata.

Dunque, considerato che le parole incise sulla lapide sono quelle che ho scritto io, l’assessore non ha avuto la minima delicatezza di avvisarmi, cosi gli avrei precisato che ne le virgolette e ne il punto avevano senso prima e dopo ( ” All’ Ing. Luigi Robecchi Brichetti. ) che le virgolette dopo q.l.p. naturalmente dovevano essere tolte e la stessa dicitura q.l.p. che sta per (questa lapide posero) andava al centro della lapide dopo l’ultima scritta come riporto nel fotomontaggio della seconda foto qui allegata.

Che senso ha collaborare quando la mentalità è quella di accaparrare il massimo del materiale disponibile per poi non saperlo sfruttare ignorando chi si è prestato disinteressatamente a dare il suo piccolo contributo per buon nome della cittadina? Consiglio l’assessore gentilmente a sostituire la lapide.

L’assessore stesso aveva da me ricevuto, come da lui stesso richiesto, un piccolo intervento dove sottolineavo l’ambiguità che dal dopoguerra in poi imperversa la nostra cittadina, ovvero una bellezza naturale unica al mondo devastata da continuo abusivismo ed occupazione di suolo pubblico. Questo scritto al convegno del 13 non è stato letto.

Ancora una volta la mia domanda è la stessa di prima: che senso ha collaborare quando prima si chiede un qualcosa, uno si presta disinteressatamente e poi viene due volte ignorato? Si, due volte, la prima quando non è stato letto il documento preparato e la seconda per non aver avuto la sensibilità di avvisarmi che l’articolo non sarebbe stato letto.

Avevo anche pregato l’assessore di invitare alle riunioni preparatorie delle manifestazioni alcuni componenti dell’A.S.F.B. che certamente avrebbero contribuito a colmare le carenze da me accennate ed altre che non sottolineo, come la totale mancanza della partecipazione popolare. Anche in questo caso il mutismo dell’assessore è stato totale e gravissimo, in quanto non ha avuto il minimo rispetto per chi da 23 anni dedica il suo tempo libero in maniera disinteressata per una Bagnara emancipata di sviluppo e di progresso.

Si è persa l’ennesima occasione per sensibilizzare in maniera seria una politica di rispetto del territorio confermando quelle che erano le mie sensazioni iniziali dove si è preparata una confezione di nulla col vuoto dentro, stile spot berlusconiano; o forse era proprio quello che l’assessore voleva?

 

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