Bagnara Calabra partecipa a Campanile sera.

10 – 11 giugno 1959  – articolo tratto da Stampa Sera   (in fondo alla pagina l’articolo originale)

Trasmissione radiofonica il Gonfalone

Sfida culturale  tra Settimo Torinese e Bagnara Calabra

 Un centinaio di esperti  e mezzo quintale di enciclopedie e affini non hanno Impedito alla squadra di Settimo di soccombere di fronte a Bagnara Calabra nei « quarti di finale » della gara radiofonica che rievoca nel titolo — «Il gonfalone » — Una pagina triste e buia, quella di Ieri sera, nella storia di Settimo. Il Gonfalone  era ormai diventato un punto d’onore, per gli abitanti. Ogni vittoria della squadra era valutata come un’impresa eroica. Per organizzare l’entusiasmo e la tenzone di Ieri sera nel migliore dei modi pare che la Giunta e il Consiglio comunale avessero sospeso le sedute. L’Impegno e il fervore erano, del resto, giustificati: oltre alla gloria, la vittoria finale al  Gonfalone  procura 10 milioni tondi tondi. Alle 21, il cinema Moderno  appariva zeppo all’inverosimile. I vigili urbani e i carabinieri avevano eliminato gli arrembaggi della volta precedente, quando la gara si disputava nel teatrino parrocchiale. Salutato da applausi scroscianti, entra il « portavoce » della squadra, il dott. Tino Zoppo, che zoppica davvero a causa di un incidente stradale. Come gli antichi campioni non ha voluto disertare la lotta. Invece del massaggi, si è fatto praticare un’iniezione energetica. Il suo motto era, evidentemente: dall’ago (ipodermico) ai milioni. Comincia la disfida, auspice Nunzio Filogamo. Da Milano — di fronte a Bongiorno — difendono il Piemonte la signorina Paola Masoero (ex-campionessa di nuoto e studentessa liceale) e il laureando In legge Graziano Scaverà. Gli « esperti » agli ordini di Tino Zoppo, a Settimo, basterebbero a riempire un collegio. Tra il plotone di piovani, si aggirano due simpatici sacerdoti: su ogni campo di battaglia, i cappellani sono indispensabili. . Spicca anche la bianca tonaca di un domenicano. Padre Racca. E’ in veste di esperto nella.Storia dell’Arte. i primi  quiz  — riservati ai concorrenti che si battono da Milano — riguardano il valzer. I rappresentanti di Bagnara indovinano quattro risposte, aggiudicandosi due punti. La campionessa di nuoto non ha miglior fortuna sulle domande di cultura generale e cola subito a picco. Il primo collegamento con Settimo peggiora la situazione : nessuno del cento esperti  sa suggerire al dott. Zoppo la risposta al quesito: concerne la « festa degli Abba », che si celebra a San Glorio di Susa. Sbaglia però anche la Calabria, a proposito di un rudere che sorge presso Crotone, a Capo Colonna. In un’atmosfera trepidante si giunge alla fase finale. La Calabria conduce per 6 punti a 2. La squadra di Settimo sbaraglia gli avversari negli Indovinelli  a cronometro, che consistono nell’identificare nel minor tempo, e con raffiche di domande, — che hanno per risposta solo laconici si , no  o  non so  — un oggetto, una persona, un animale. Le tre prove del genere sono risolte da Settimo in 2’40”, Bagnara impiega 5″ di più. I quattro punti In palio riportano Settimo alla pari con la Calabria, Bisogna disputare lo spareggio, e qui Settimo cade definitivamente. Alle cinque domande rivolte da Bongiorno, quelli di Bagnara rispondono con prontezza : la Masoero e lo Scaverà non aprono bocca. Addio speranze. La folla rincasa. Da oggi, Settimo ritorna alla laboriosa, tranquilla vita di sempre. Ammainato il « Gonfalone ». Resta il gran pavese delle belle ragazze. di cui Settimo è giustamente fiero.

Campanile sera: nata dal programma radiofonico Il Gonfalone, la trasmissione si fondava su uno dei caratteri peculiari della nazione: la sua frammentazione in entità geografiche dotate di peculiarità linguistiche e culturali tutte da scoprire

Il meccanismo del gioco era semplice. Si trattava in pratica di un quiz, con domande rivolte a concorrenti di un paese del Nord Italia e di una località del Sud, alle quali venivano abbinate anche prove atletiche.

In questo modo il pubblico veniva a conoscenza della realtà dei piccoli paesi italiani ed infatti il filmato che dava inizio alla puntata del quiz descriveva il paesaggio e la realtà produttiva dei comuni in gara.

Il programma ebbe un successo clamoroso, tanto che venne trasmesso per oltre cento puntate fino al 2 ottobre 1962. Questo successo fece sì che il format, come lo chiameremmo oggi, venisse venduto in Francia, dove fu ribattezzato Intervilles (dal quale, a sua volta, derivò Giochi senza frontiere).

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Post Author: Gianni Saffioti