Pesca con la sciabica sotto Marturano, foto inizio degli anni 60.

Almeno 20 donne per estremità a tirare la pesante rete a riva

Notizie tratte da Wikipedia e foto quasi sicuramente di Francesco Iracà

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La sciabica è costituita di varie pezze di rete con maglie di forma e dimensione diverse. La rete ha prevalenza di piombi rispetto ai galleggianti tanto che questi ultimi non si vedono in superficie. Per questo motivo, durante il traino a riva, la parte bassa della rete (lima dei piombi) poggia sul fondo e la fa comportare come una rete a strascico, di cui infatti segue la normativa. Le pezze con le maglie più piccole sono al centro dove si accumulerà il pescato. Alle due estremità della rete le maglie sono più ampie e da queste si dipartono due lunghi cavi (calamenti o reste) che consentono di trainarla ed hanno anche la funzione di spaventare il pesce aggregandolo ed incanalandolo verso la parte centrale.

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La rete viene calata con una imbarcazione di piccola dimensione a remi. Una estremità del calamento viene lasciata a riva. La barca cala quindi in mare la rete formando un semicerchio attorno al pesce con la concavità rivolta verso la spiaggia e riporta a riva l’altro calamento. Sulla spiaggia due squadre di persone tirano i due calamenti, in modo lento, continuo e convergente, camminando all’indietro per tenere sotto controllo la rete. La particolare conformazione dei piombi e dei galleggianti fa si che la rete sfiori il fondo con continuità ed impedisca al pesce di fuggire. Quando una squadra raggiunge il limite della spiaggia i pescatori a turno si riportano alla riva e ricominciano il tiro. Il lavoro procede in modo da stringere, a mano a mano, la rete fino a che quest’ultima raggiunga la riva chiusa con il pesce raccolto nella parte centrale della rete stessa. Questa pesca è completamente manuale, il lavoro di tiro è particolarmente oneroso e sono necessarie come minimo 5 o 6 persone. In generale non produce grosse catture, ed ha un limite operativo dato dalla lunghezza della rete, ma ha costi estremamente contenuti.

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Post Author: Gianni Saffioti