La torre aragonese violentata da incomprensibili strutture – 25 agosto 2003

Lo scempio

25 agosto 2003 di Gianni Saffioti

La torre aragonese violentata da incomprensibili strutture. Spesi non so quanti soldi, comunque tanti ed appartenenti a noi tutti che paghiamo le tasse, per volere a tutti i costi lasciare un segno indelebile di ignoranza, inciviltà ed arroganza verso un bene culturale di grande importanza. Uno schiaffo alla memoria storica del paese, alla cultura ed al buon gusto. Si continua ad assassinare il paese toccando le cose più belle, mentre si trascurano le periferie ed i luoghi meno in vista. Con la mentalità di allestire il solito presepe per l’estate, perchè a Bagnara vogliamo essere a tutti i costi “viruteri”, anche facendo grosse brutte figure, non si vogliono vedere cose più importanti su cui intervenire. Ve ne citiamo alcune per rinfrescarvi la memoria: i tre ponti “fetusi” sporchi, male illuminati, male odoranti contornati di piscio e merda che collegano il rione Valletta al rione Inglese, la viabilità cittadina che oramai è ai limiti della vergogna, la poca spiaggia rimasta libera sempre sporca e piena di ogni cosa, specie dopo i centinaia di falò del 10 di agosto. Il mare sempre sporco, i parcheggi che sono un miraggio, i rumori di cantieri edili sempre aperti e dei motorini che deliziano chi riposa sia di giorno che di notte. Tutto il resto lo scriveremo la prossima volta, quando si comincerà veramente a mettere mano alle cose serie e si sprecheranno meno soldi per feste e fuochi d’artificio. Nonostante ciò, una nota positiva giunge dall’abate Pietropaolo che da solo è riuscito nell’intento di realizzare un’opera importante e soprattutto utile alla comunità cittadina senza accendere mai alcun tipo di luce per mettersi in primo piano. L’abate ha completato le opere per la casa di accoglienza per anziani. E’ questo un esempio, un modello da seguire per una Bagnara propositiva e non sprecona e “virutera”.

Meno fumo, meno targhe commemorative, meno articoli faziosi e propagandistici e più concretezza; fatti seri e non palchi della ribalta per vaneggiare il futile e vanagloriarsi.

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Post Author: Gianni Saffioti