Bagnara, quale turismo? Tratto da Spazio marzo aprile 97

Periodico di politica cultura e informazione a cura del circolo di Alleanza Nazionale Bagnara a firma di Melino DeMaio

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La Calabria nel 1996 ha ottenuto un invidiabile primato nel campo del turismo: quello di aver registrato il maggior numero di presenze negli esercizi ricettivi ed extra alberghieri e, ancor di più, quello di aver rilanciato un’immagine della Regione che, purtroppo, negli ultimi anni si era sempre offuscata e deteriorata. La strategia promozionale portata avanti dell’assessore al turismo Traversa di A.N., è risultata vincente. Alla luce di questi risultati viene spontaneo chiedersi quale beneficio ha tratto la nostra località da questo grande messaggio promozionale? Il turismo, per Bagnara, ha sempre rappresentato una vera aspirazione. Un’aspirazione che, ahimè, è rimasta nel cassetto. Anni di letargo politico non hanno permesso al paese di darsi un modello organizzativo di sviluppo tale da poter mettere in atto tutte le prerogative che il nostro centro presenta: la posizione incantevole, il mare, la costa, la collina, la tradizione enogastronomica, il folklore, l’artigianato e la cultura. A queste attese ha fatto riscontro, in questi anni, una politica non all’altezza della situazione e non in grado di rispondere efficacemente alle più semplici domande di mercato. Non ci si è resi conto che l’attività turistica per il nostro centro può rappresentare una risorsa molto importante: un settore strategico per l’economia locale proprio perchè porta lavoro ed occupazione. Occorre quindi ripensare turisticamente il territorio con l’assoluta necessità di riorganizzare, con scelte nuove e mirate, il sistema dell’offerta turistica ponendo al centro il potenziale visitatore, e costruendo intorno a lui tutta una rete di servizi, prodotti e informazioni in grado di soddisfarlo. E’ importante dare risposte in termini di presenza di strutture ricettive di qualità, ma anche e soprattutto di una cultura dell’accoglienza che faccia perno sulle capacità di governo della nostra realtà locale. Bisogna cioè comprendere che una determinata scelta urbanistica, la cura del verde pubblico, la pulizia della strade, l’arredo urbano, il controllo e il regolamento del commercio fisso e ambulante, la sicurezza del territorio, le iniziative folkloristiche e culturali sono tutti elementi che vanno, sicuramente, ad incidere sulla qualità del prodotto turistico, sono fattori che nel loro insieme esprimono il livello di civiltà di una città. Fatta quest’ ampia e doverosa analisi, appare quanto mai importante ed impellente che L’ Amministrazione apra un confronto su tale tematica, chiedendosi, prima di ogni cosa, quale modello di sviluppo turistico vuole dare a Bagnara: vuole un turismo delle salute? un turismo di relax o di svago? Rispondere a qualcuna di queste domande significa già creare quei presupposti per un serio e programmato discorso futuro che, sinora la sinistra non ha proposto e che sicuramente non proporrà. Un Impegno, questo, che dovrebbe invece portare politici ed operatori del settore ad individuare risposte certe nell’interesse supremo del paese prima di rimanere fuori dalle grandi occasioni che la Regione Calabria sta, in questo periodo, predisponendo.


 

Riflessione di G. Saffioti del 6 aprile 2003

“Nell’interesse supremo del paese”

*frase tratta dall’articolo precedente

Vuoi vedere che, se dal 1810, anno di elezione del primo sindaco bagnarese (Fedele Pietro) ad oggi, a Bagnara non è stato mai creato un polo turistico all’altezza, la colpa è delle proposte che la sinistra non ha saputo fare? Eppure oltre ai vari amministratori, anche privati del calibro del comm. Mezzetti ci hanno provato, “nell’interesse supremo del paese” e tutti senza successo.

Ricordiamo all’articolista che il primo sindaco “di Sinistra” a Bagnara, eletto col maggioritario nel 1994 nella persona del prof. Antonio Dato, giustamente prima di pensare in grande e favoleggiare sulla città, tentò suo malgrado di organizzarla e renderla vivibile e civile ai propri cittadini, perchè Bagnara è dei bagnaroti e non deve essere assolutamente dimensionata e servizievole intorno al turista come cita l’articolista, ma attorno ai suoi stessi cittadini, che l’articolista clamorosamente ignora ed emargina al ruolo di accoglitori e servitori, ne senso di ipotetici (posti di lavoro), in quella che è la rappresentazione della sua città turistica. E i servizi per i cittadini, quelli che mancano da sempre”nell’interesse supremo del paese”?

Come si fa a proporre una “cultura d’accoglienza” e “strutture ricettive di qualità”, quando l’attuale struttura cittadina non ha la benchè minima speranza di uscire da quel tunnel di sottosviluppo socio economico culturale in cui risiede e ristagna da vari decenni?

Le priorità che il primo sindaco di sinistra nel 1994 diede al nostro paese, erano esatte e giudiziose, nel tentativo di cambiare in modo efficace l’andazzo paesano e porlo culturalmente su altri livelli.

Non conosco personalmente il prof. Antonio Dato, se non di vista, ma ricordo dopo la sua elezione un paese pulito come non avevo mai visto prima, l’acqua che era distribuita in maniera più razionale e tante altre cosucce fatte senza tanto clamore e propaganda, come quella di salvaguardare la sede dell’allora USSL di Bagnara, cosa non di poco conto. Ricordo anche che fu la prima amministrazione ad imporre il pagamento corretto dell’immondizia, suscitando le ire di chi usufruiva del servizio avendo sempre pagato una pipa di tabacco e mai il giusto.

Tornando al nostro discorso, ci domandiamo come si può pensare di “costruire una rete di servizi, prodotti per soddisfare il turista” quando la città si è isolata da sola dalla civiltà, rifiutando ed addirittura rinunciando ad opere e strutture che potevano aiutarla a riemergere a livelli qualitativi decenti. Quando si è sempre privato il cittadino, e lo si priva ancora, del servizio più importante per una crescita culturale adeguata ai tempi. Un centro culturale.

Cito alcuni casi

1) Il sindaco Candeloro De Leo, quello che ha governato di più, era riuscito a portare a Bagnara, in estate, un circuito culturale di notevole importanza, opere liriche, teatrali, e spettacoli di ottima fattura. Chi li ha fatti sparire “nell’interesse supremo del paese”?

2)Il sindaco Carmine Versace, non solo ne seguì la scia, ma tentò, con successo di valorizzarla, ampliandola con diversi tipi di interventi musicali e culturali che portarono a Bagnara il meglio della lirica italiana, in meglio del jazz europeo (Romano Mussolini), il meglio della musica colta a livello mondiale (Severino Gazzelloni), il meglio dell’avanguardia Rock italiana del periodo, (Tullio De Piscopo), e tanto altro ancora.

3) Il sindaco Francesco Zoccali, visto il momento magico di poter avere costantemente artisti di rilievo in qualsiasi momento dell’anno, presentò un progetto per un centro polivalente a carattere sportivo e culturale. Gravissima fu la presa di posizione dell’ex PCI, di fare una petizione contro quel progetto, posizione da me già personalmente criticata in un congresso di sezione alla fine degli anni ottanta e di cui ho ancora testimonianza registrata.

4) Ultimamente l’area dell’ex ufficio di collocamento pareva destinata a centro culturale, è purtroppo diventata invece, da poco tempo, sede di deposito all’aperto del comune con conseguente nascita di tane di ratti che sono la delizia di chi ci abita vicino.

Dopo aver rinunciato a quanto sopra detto, ed avendo vicino città come Palmi col centro culturale Leonida Repaci, aperto tutto l’anno a manifestazioni a circuito nazionale ed internazionale, ed avendo Catona, frazione di Reggio Calabria, approfittato delle “ingenuità” bagnaresi, accalappiandosi una corposa stagione estiva musicale che prima aveva sede a Bagnara, mi domando cosa si vuole creare “a misura di turista” quando facciamo di tutto per farlo scappare. Perchè negli ultime tre anni, dati dei commerciati bagnaresi alla mano, al di là dei propagandistici articoli dei giornali locali che lasciano il tempo che trovano, l’afflusso “turistico dell’emigrante che torna per le vacanze”, perchè il turismo a Bagnara è solo quello, è sceso in maniera costante.

Se turismo significa rendere impossibile la circolazione a causa della chiusura totale per tre mesi della via principale del paese, creando disagi alla popolazione, riducendo anche in maniera consistente il numero dei parcheggi. Se significa centinaia di motorini, e tutti senza casco, che rombano a qualsiasi ora del giorno e della notte. Se significa non potersi fare la doccia per mancanza d’acqua. Oggi, marzo 2003, le cose non sono certo migliorate dal 1997; e mentre tristemente notiamo, nel ferragosto 2002 alle ore 22,00 una pila interminabile di immondizie che fa da sfondo ad un concerto in piazza, ci viene spontaneo rivolgerci alla statua di Padre Pio, posta di recente al rione Inglese, “nell’interesse supremo del paese”, sperando in un miracolo immediato perchè le cose cambino in fretta anche se la “sinistra” nel 1997 non ha saputo proporre prospettive turistiche. Speriamo che la statua del Santo le faccia quelle proposte, e al più presto, “nell’interesse supremo del paese”.

Non si può costruire una casa senza le fondamenta e non si possono costruire le fondamenta sull’argilla. A cosa servono lavori appariscenti come il bizzarro e orrendo lastricamento del corso V.Emanuele II, o l’arredamento pacchiano della piazza ex lido sul viale Turati, quando poi mancano servizi essenziali come l’ambulanza e il padre di un caro amico muore per strada senza poter essere minimamente soccorso da un mezzo attrezzato e veloce che poteva salvargli la vita? “Qual’è l’interesse supremo del pese” prima pensare all’ipotetico turista o al presente del bagnaroto? Meglio fare per il turista o meglio dare un minino di qualità e dignità alla vita paesana?

Per la favola di creare posti di lavoro col turismo, beh, passate tra qualche anno, intanto cercate di capire ed imparare come si fa turismo, magari facendo un salto a Marina di Camerota che non si trova in Romagna ma nel profondo sul come noi.

Una domanda a tutti gli amministratori delle più recenti legislature:

Scusate, che tipo di turismo ci proponete: della salute, di relax o di svago, “nell’interesse supremo del paese”?

 

 

Post Author: Gianni Saffioti