Bagnara: possibilità turistiche, articolo di Mario Labate del 1949

<>

Dice la leggenda che da infiniti secoli il Tirreno, paludato dalla azzurra toga, tenga udienza. Scilla e Bagnara gli “polemizzano” davanti per ottenere il predominio della bellezza.

E dice la leggenda che in Bagnara da secoli “arringhi” il sole, esso ne illumina le doti e le proclama davanti al mare.

L’ho vista ieri! È straordinariamente bella questa “cliente del sole “.

A guardare dall’alto, le case, le barche sembrano modellini di carta colorata, costruite da un artigiano e posate ad asciugare sulla rena, pare che da un momento all’altro un colpo di vento possa spazzarle portandole a galleggiare sul mare. Sono disposte armonica­mente, con i tetti di corallo accanto alle vie ampie e luminose, le porte animatissime, generosamente spalancate a fior di strada.

Dall’alto, gli uomini, gli animali danno l’impressione di “pezzi” variopinti, giocati rapidamente su una scacchiera policroma.

Una frettolosa operosità brulica dovunque, anche nell’interno delle case, a giudicare dal fumo che dai comignoli esita sui tetti, con studiata perplessità, come per aggiungere la sua opera a tanta bellezza; prima di accompagnarsi lentamente col vento. Se un pittore volesse riprodurre fedelmente i colori di Bagnara, certo la Critica direbbe che “ha esagerato nella trasfigurazione del paesaggio” perchè a Bagnara pare che la natura abbia volutamente sbagliato i colori, cantando con una tecnica segreta, secondo una estetica estasiante e rivoluzionaria. Col suo mare sconfinato che ne assume tinte viola e continuamente trascolora, con la va­stissima spiaggia di avorio, sulla quale reti, barche, teli di ogni colore, sono appoggiate col talento di un vetrinista impazzito, con le colombe che ricamano il cielo, gli albatros che sorvegliano il mare, Bagnara appare insomma come una sublime “spacconata” della natura.

Bagnara alta ha un aria matura, ‘le case densissime sem­brano convenute in quel luogo per gravi problemi, forse per sen­tire la parola saggia ed autorevole del castello “Emmarita “, che con le braccia aperte pare a volte pietrificato in un gesto di per­suasione e a volte con le ampie e numerose terrazze menate, di-sposti in piani diversi pare < una casetta per l’argenteria con tiretti aperti durante un pranzo di gaia. Da questo aereo loggione» e dai palchi gremiti posti in ordini diversi su.un ‘erta feconda si scoscende fino alle due vaste platee dove. per Bagnara con la sua superba < Marinella > . non cala mai il velario.

 

 

Post Author: Gianni Saffioti